Traffico internazionale di stupefacenti, droga importata da Olanda e Spagna per le piazze di spaccio più fiorenti della provincia di Napoli e anche il Parco Verde di Caivano. I carabinieri e la Dda infliggono un duro colpo a due gruppi criminali, 29 gli indagati. Le comunicazioni tra sodali con criptofonini ''inattaccabili''. E durante le indagini era stato catturato a Dubai il latitante Bruno Carbone, braccio destro di Raffaele Imperiale. I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, con la collaborazione dei Reparti Specializzati territoriali, hanno dato esecuzione ad un provvedimento applicativo di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e divieto di dimora) emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 29 persone accusate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini di spaccio. In particolare, dall'attività di indagine sarebbe emersa l'esistenza di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo con contatti in Spagna ed in Olanda, finalizzati all'approvvigionamento, al traffico ed alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti. Secondo gli inquirenti, i due gruppi criminali avevano a disposizione armi da fuoco e veicoli dotati di un sofisticato ''sistema di occultamento''. Inoltre, nel corso delle indagini, è avvenuta la cattura a Dubai del latitante Bruno Carbone, con il sequestro di circa un quintale di droga di vario tipo, armi da fuoco e autovetture modificate, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro.
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Camorra, ventinove indagati per droga: uso di chat criptate per la gestione degli 'affari'
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