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I carabinieri di Milano e Napoli lo hanno arrestato dopo cinque giorni fuga alla stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia

E’ stato riarrestato il killer di ‘Ndrangheta Massimo Sestito. La sua fuga è durata meno di cinque giorni. Sestito è stato condannato a 30 anni per avere ucciso un carabiniere in Calabria nel 1991 ed era in attesa della Cassazione per un altro omicidio, quello del boss Vincenzo Femia. I carabinieri di Milano e Napoli lo hanno catturato nel tardo pomeriggio di sabato alla stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia. Stava salendo su un taxi quando si è accorto che qualcosa non andava. Ha provato ad allontanarsi a piedi ma i militari dell'Arma lo hanno bloccato. Non era armato. Addosso aveva 1.500 euro, due cellulari e due santini. "Fate quello che dovete", ha detto a chi lo ha catturato senza dire il suo nome. Gli investigatori della compagnia di Rho e quelli rispettivi della 'catturandi' dei nuclei investigativi dei comandi provinciali di Milano e Napoli sono arrivati a Sestito con le intercettazioni e il monitoraggio della rete. Un'attività incessante anche per onorare l'appuntato dei carabinieri Renato Lio ammazzato nel 1991.
Sestito, considerato organico della cosca catanzarese di "Iozzo-Procopio-Chiefari" aveva fatto perdere le sue tracce la sera dello scorso 30 gennaio, quando il cinquantunenne è scappato dalla casa del padre a Pero, nel Milanese, rompendo il braccialetto elettronico. Nell'appartamento era arrivato lo scorso 12 gennaio in regime di arresti domiciliari in attesa della pronuncia della Cassazione sulla conferma o meno dell'ergastolo per l'assassinio del boss Vincenzo Femia ucciso da un gruppo 'ndranghetista il 24 gennaio 2013 in località Castel di Leva, all'estrema periferia di Roma. I supremi giudici hanno rinviato la decisione al 28 febbraio dopo l'udienza di venerdì. Sestito sulla base di un provvedimento spiccato dalla procura generale di Roma è stato portato al carcere di Secondigliano. Le indagini dell'Arma puntano a ricostruire la rete di fiancheggiatori che in questi giorni ha fornito appoggi a Sestito. In particolare, nel Napoletano, dove - da quanto appreso - il 51enne non era solo di passaggio. Già nell'agosto del 2013 Sestito era fuggito. Dopo un permesso premio non era rientrato al carcere di Rebibbia, dove allora era detenuto. In quel caso gli agenti della Squadra mobile della Capitale lo avevano rintracciato poco più di un mese dopo in spiaggia a Palinuro, in provincia di Salerno. "Pronta risposta dello Stato, giusto messaggio verso tutti i cittadini onesti. Complimenti ai carabinieri per la cattura di Massimiliano Sestito", ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Un plauso per la cattura è arrivato anche dal capo del Viminale Matteo Piantedosi: "Complimenti all'Arma dei Carabinieri per la cattura di Massimiliano Sestito, pericoloso esponente della ‘Ndrangheta evaso dagli arresti domiciliari lo scorso 30 gennaio".

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