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Dall'alba di oggi la Polizia di Stato sta eseguendo un'importante operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura etnea, con cui sono stati colpiti gli interessi criminali di soggetti legati, anche da vincoli di sangue, a Giacomo Maurizio Ieni, storico affiliato alla cosca Pillera-Puntina. Decine di uomini della Polizia di Stato impegnati nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di più soggetti gravemente indiziati, a vario titolo e con differenti profili di responsabilità, di detenzione e porto di armi comuni da sparo, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'essere l'associazione armata, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini, svolte dai poliziotti della Squadra Mobile tra il 2021 ed il 2022, a riscontro delle risultanze investigative, sono stati eseguiti alcuni arresti in flagranza, per i reati di estorsione e spaccio di stupefacenti. Disposta la misura cautelare anche nei confronti di appartenenti ad altri gruppi mafiosi catanesi. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso di conferenza stampa, che si terrà, alle ore 10.30, negli uffici della Questura. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica etnea ed eseguite dalla Squadra Mobile - Sezione Reati contro il Patrimonio e la P.A. - Squadra Antiestorsioni della Polizia di Stato, hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero come gli indagati, con differenti profili di responsabilità, avessero gestito, con metodo mafioso, estorsioni in danno di imprenditori locali nonché preso parte a un'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'essere l'associazione armata. Le indagini consentivano di appurare come, in occasione delle festività di Natale e di Pasqua, Dario Giuseppe Antonio Ieni - subentrato a Giacomo Maurizio Ieni, storico affiliato alla cosca Pillera-Puntina, nella gestione degli affari di famiglia - avrebbe inviato Giovanni Ruggeri a riscuotere una tassa estorsiva semestrale pari a 4.000 euro. Le indagini facevano anche emergere altre attività imprenditoriali estorte, dalle quali gli stretti congiunti di Giacomo Maurizio Ieni avrebbero ricevuto entrate fisse: alcune con il pagamento periodico di denaro per ottenere la famigerata protezione; altre ottenute tramite imposizione di tassi di sconto fuori mercato, in qualunque stagione dell'anno, su capi di abbigliamento di marca, il tutto ai danni di titolari di noti e rinomati negozi catanesi. Le indagini sono state allargate a tutti gli altri affari illeciti della famiglia Ieni, in particolare su quello del traffico delle sostanze stupefacenti, della cui gestione se ne sarebbe occupato un figlio. Il business messo in piedi sarebbe stato strutturato non tanto sulla gestione diretta di una piazza di spaccio, bensì sul loro materiale approvvigionamento, mediante un lucroso network che avrebbe previsto l'acquisto all'ingrosso della droga, dalla Calabria per la cocaina e dalla Spagna per la marijuana, e la successiva vendita al dettaglio ai responsabili delle piazze catanesi e non solo. Dallo sviluppo delle attività d'indagine si ipotizzavano interessi economici con esponenti dei Cappello-Bonaccorsi e del gruppo Nizza, facente parte della famiglia di cosa nostra denominata Santapaola-Ercolano, per questo destinatari della misura cautelare. Infine, le investigazioni avrebbero consentito di appurare come in capo al defunto Giacomo Maurizio Ieini fosse da ricondurre la contitolarità di un esercizio commerciale di ristorazione e somministrazione di bevande, attesa la decisiva ingerenza, sua e dei familiari, nella gestione di fatto dell'anzidetta attività economica. Il Gip ha quindi disposto per 14 indagati l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e per i 4 restanti, quella degli arresti domiciliari.
  

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