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di Aaron Pettinari - 14 ottobre 2014
Secondo gli inquirenti sarebbe collettore di interessi mafiosi nel settore dei prodotti ittici surgelati. Il valore complessivo del sequestro è pari a 3 milioni di euro.
Nuovo colpo della Dia di Palermo ai beni dell'imprenditore palermitano Salvatore Vetrano. Dopo i sequestri effettuati nel maggio 2013 che hanno già colpito il consistente patrimonio immobiliare, mobiliare ed aziendale (per oltre 38 milioni di euro) questa mattina il Centro Operativo, in accordo con il procuratore aggiunto Dino Petralia, è intervenuto con un ulteriore sequestro di tre società controllate dall’uomo (“Maass di Mirolla Marco”, ditta individuale “Vetrano Salvatore” e “Da Damiano S.r.l.”), operanti nel commercio dei prodotti ittici surgelati. Secondo gli investigatori il Vetrano sarebbe “vicino” ad elementi di spicco di Cosa nostra come Gianfranco Puccio e Giuseppe Salvatore Riina, figlio del più noto capo mafia. In particolare è ritenuto essere collettore di interessi mafiosi in questo settore merceologico, anche tramite i suoi familiari.
Nel corso delle indagini si è accertato come le tre società venissero utilizzate per stornare gli affari dalle aziende già sottoposte a sequestro, attualmente gestite dagli amministratori giudiziari. Gli accertamenti patrimoniali hanno anche evidenziato la volontà di acquisire il know-how delle società già sequestrate, tramite il reimpiego dei dipendenti già occupati nelle citate attività commerciali, con lo scopo di indebolire o vanificare l’azione dello Stato nell’opera di recupero aziendale. Ed è in tale quadro che è emerso il ruolo attivo assunto dallo stesso Vetrano che, in qualità di agente di commercio di prodotti ittici, attività esercitata mediante la neo-costituita omonima ditta individuale, ha interloquito direttamente anche con i potenziali clienti/acquirenti delle società già sequestrate, sottraendoli a queste ultime ed arrecando grave danno all’attività degli amministratori, in violazione del Codice Antimafia. Il Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione presideduto da Silvana Saguto, condividendo le risultanze investigative del Centro Operativo palermitano, ha quindi disposto il sequestro delle aziende, del valore di circa 3 milioni di euro.
Dopo il provvedimento di oggi, il patrimonio complessivamente sottratto a Salvatore Vetrano è di oltre 41 milioni di euro.