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speranza pianta terraRiflessioni di uno studente sulla giornata di Libera
di Jamil El Sadi
La speranza è un sentimento bellissimo, un sentimento che ti aiuta nei momenti di difficoltà. La speranza è quella cosa che ci contraddistingue perché è capace di farci affrontare momenti bui e cupi nella nostra vita, nel nostro cammino. Senza speranza non c'è vita e senza vita non c'è futuro, per questo dico a voi che state leggendo che, senza questo sentimento, non si può continuare ad andare avanti.
Ripensando a ieri, 21 Marzo, giorno così importante perché si ricordano le vittime di mafia, vi dico che la speranza non deve mai cessare di esistere, noi dobbiamo prendere esempio da coloro che commemoriamo. Questi signori prima di noi, tempo addietro, si sono schierati in prima linea. Quelle persone che ora non ci sono più hanno guardato in faccia la realtà, si sono armate di speranza e coraggio e sono andate avanti. Loro, che purtroppo oggi si ricordano solo con un minuto di silenzio e con qualche manifestazione qua e là per il Paese, sapevano che la speranza è e dovrà essere sempre l'ultima a morire, senza eccezioni. Per questo sono state uccise, perché non si fermavano più poiché imperterrite continuavano ad andare avanti, prima un passo poi un altro, giorno dopo giorno, mese dopo mese, diventavano sempre più forti. Queste persone molti non li conoscono nemmeno, ma è giunta l'ora che tutti noi impariamo da loro e li consideriamo come modello da cui prendere spunto ed esempio. Noi non possiamo perdere la speranza, altrimenti questi caduti saranno morti invano, non saranno serviti a nulla. Io spero che il messaggio di questo testo venga capito soprattutto dai giovani come me, da quelli che hanno il potere di decidere il futuro del nostro Paese, quei ragazzi e quelle ragazze che non vogliono convivere con un cancro, anzi lo vogliono estirpare perché ha fatto in passato e sta facendo tutt'ora, mentre io scrivo e voi leggete, del male. Un cancro troppo grande per fermarsi, ormai insediatosi ovunque anche se non lo si vede.
Noi perdiamo la speranza subito, al primo ostacolo che incontriamo, alla prima difficoltà che ci si pone davanti, non vediamo mai chi sta più male di noi ma che, nonostante le loro difficoltà e i loro impedimenti, continua ad essere fiducioso e ad avere speranza nel cuore. Non scordiamoci che persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano consapevoli del fatto che erano morti che camminavano e nonostante ciò avevano speranza in un futuro prospero. A sottolineare ciò furono due acute e attente analisi sul fattore giovani-mafia, poiché rispettivamente dissero: “La mafia è un fattore umano e come tutti i fattori umani ha avuto un inizio e avrà una fine” e che: “Se la gioventù le negherà il consenso allora anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo". Se la gioventù, quindi noi giovani vogliamo, possiamo ribaltare tutto, cambiare le regole che fino ad ora non hanno fatto altro che aiutare i forti e abbandonare i deboli lasciandoli soli e vulnerabili. Quindi, per l'ultima volta, siamo noi ragazzi che ci dobbiamo svegliare perché abbiamo in mano due chiavi per due porte ben distinte, una è quella per un futuro migliore e prospero, mentre l'altra è quella per un futuro di menefreghismo dove regna sovrana l'indifferenza, altro fattore grazie al quale la mafia si rafforza sempre di più. Ieri era il 21 Marzo, ma oggi è un nuovo giorno come un altro, anche se vorrei che sia sempre un giorno dedicato alla memoria delle vittime di mafia, perché questo “fenomeno” non va mai in vacanza. Noi dobbiamo svegliarci, spalancare gli occhi e capire che alzare la testa è un nostro dovere. E' giunta l'ora, dobbiamo fare una scelta, seguire il gregge o andare controcorrente schierandoci come possiamo.

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