di Giovanna Maggiani Chelli - 3 marzo 2015
Non smetteranno mai quei vergognosi ricatti fra Stato-Mafia-Stato che ieri sono comparsi nel massimo organo di informazione cartaceo.
Il ricatto questa volta si chiama Raffaele Cutolo (in foto), il quale fa avere il suo messaggio mafioso che in buona sostanza dice: levatemi da questo 41 bis, dall’essere sepolto vivo, altrimenti parlo e il palazzo crollerà.
Ma crolli una buona volta questo Palazzo, Signor Cutolo!
La dica quella verità che si tiene nello stomaco da troppi anni, la dica in un Tribunale e così uscirà dal 41 bis!
Ma se il suo ricatto è aria fritta, come sempre in questi anni, ogni qualvolta un mafioso ha perso la calma ed è sfociato in una crisi isterica, taccia e si tenga il suo 41 bis.
Del resto in nome e per conto, non smetteremo mai di dirlo, del 41 bis, una legge severa ma necessaria non una “sepoltura da vivi”, noi abbiamo perso i figli, loro sì che sono sepolti sotto due metri di terra o confinati nelle loro abitazioni in preda a traversie di vita inenarrabili.
Non vi perdoneremo mai, vi controbatteremo finchè ci sarà l’ultimo di noi sulla faccia della terra di generazione in generazione e vi vorremmo sempre confinati all’ergastolo ostativo al 41 bis fino alla morte, a meno che non parliate tutti insieme una buona volta.
Un consiglio se possiamo permettercelo: cominci Lei a parlare Signor Cutolo, a far tremare i Palazzi della politica.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili