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L'articolo pubblicato su ‘Il Foglio’ "ha arrecato grave lesione al prestigio della procura di Firenze presentata come una 'trottola impazzita della giustizia italiana". Per questo il procuratore capo del capoluogo toscano Filippo Spiezia ha chiesto al Csm di aprire una pratica a tutela del proprio Ufficio. Il procuratore ha sottolineato "l'infondatezza di alcuni passaggi dell'articolo" dal titolo 'La procura di Firenze perde i suoi pm d'assalto. Grazie al Csm', pubblicato lo scorso 13 aprile "che si risolvono in una inaccettabile e pericolosa delegittimazione dell'operato dei magistrati dell'Ufficio quando vengono definiti 'pm d'assalto' che per effetto dei provvedimenti adottati dal Csm sarebbero stati accompagnati 'all'uscita'". "In tal modo - si legge nell'istanza - vengono stravolte le finalità di recenti determinazioni" del Csm per il "trasferimento da alti incarichi giudiziari, su loro domanda, di magistrati già svolgenti le funzioni di procuratore aggiunto presso la procura di Firenze". Il riferimento è al procuratore aggiunto a Firenze Luca Tescaroli, eletto all'unanimità dal plenum del Csm alla guida della Procura di Prato. Nell'articolo "la distorsione informativa raggiunge livelli assolutamente discreditanti per la funzione giudiziaria e per il magistrato", laddove il procuratore aggiunto Luca Turco viene definito "magistrato della famiglia Renzi". Secondo il procuratore Spiezia "il messaggio comunicativo che trapela dall'articolo di stampa è quello di una presunta volontà persecutoria da parte dei pubblici ministeri della Procura di Firenze nei confronti di alcuni indagati a fronte, invece, della doverosità degli accertamenti giudiziari svolti e del rigore professionale manifestato, tanto in inchieste semplici come in quelle complesse e delicate per la compiuta realizzazione del principio di eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge e della soggezione dei giudici soltanto alla legge". Il contenuto dell'articolo, conclude Spiezia "travalica l'esercizio del diritto di critica, responsabile ed informata da cui trarre spunto per interventi migliorativi del sistema giudiziario e dell'Ufficio per tracimare in denigrazione gratuita".

Foto © Imagoeconomica

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