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L'intervento del procuratore della Repubblica di Napoli e del professore Antonio Nicaso a Sesto San Giovanni

È strano "che il principale strumento di ricerca della prova, che sono le intercettazioni, lo si consenta" solo "per 45 giorni. È un ragionamento che non riesco ad immaginare". Inoltre "in questo ragionamento si sta discutendo anche di impedire l'uso dei trojan per i reati che riguardano la pubblica amministrazione" come corruzione, concussione e peculato.
Tutto questo porta alla conclusione che l'Italia ha fatto "e sostanzialmente si stanno facendo riforme delle quali non sentivo assolutamente il bisogno".
Sono state queste le parole del procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri in merito al testo di legge appena approvato in commissione giustizia (quindi dovrà ancora passare dalle camere) che limita le intercettazioni durante la fase delle indagini a soli 45 giorni.
L'intervento ha avuto luogo ieri a Sesto San Giovanni, durante un evento organizzato dall'associazione 'Su La Testa' in occasione della presentazione del suo ultimo libro 'Il Grifone', scritto assieme al professore Antonio Nicaso, anch'egli in sala.
Presenti anche il presidente dell'associazione Luigi Piccirillo e Alessio De Biase, presidente del circolo sestese di Legambiente.
Ha moderato la serata il caporedattore di ANTIMAFIADuemila Aaron Pettinari.
"Man mano che passano gli anni sempre più le intercettazioni sono indispensabili" ha detto Gratteri, perché, per esempio, i broker della 'Ndrangheta "non c'è bisogno che vada più nella foresta amazzonica a comprare due tonnellate di cocaina perché li prenota, li ordina, li compra nel dark web stando seduto nel salotto di casa".


gratteri nicaso piccirillo 1


Per questo "abbiamo bisogno di hacker e di ingegneri informatici" in grado di bucare i sofisticati sistemi di comunicazione che le mafie si sono costruite.
Ma "la mia preoccupazione è che molte volte ci sono addetti ai lavori non idonei alla funzione, molte volte c'è gente che ha grande responsabilità e non sa di cosa stiamo parlando, molte volte c'è gente che ha responsabilità di spesa e non sa quale tecnologia scegliere e quindi da questo punto di vista c'è tanto da fare, c'è tanto da recuperare ma noi ovviamente non stiamo parlando di caccia alle streghe, stiamo parlando di cose, stiamo parlando di fatti già accaduti che stanno accadendo. Perché - ha continuato - mentre noi scriviamo il libro, noi abbiamo visto come la 'Ndrangheta ha pagato a soldati degli hacker tedeschi e degli hacker rumeni per fare transazioni finanziarie per milioni di Euro e in pochissimo tempo transazioni in tre banche che si trovano in tre continenti. Oppure abbiamo visto come quando io mi sono insediato a Napoli, mi sono insediato il 28 ottobre 2023, ho visto come la Camorra estrae criptovalute, in una sola operazione siamo riusciti a sequestrare il valore di 280 milioni di Euro che poi trasformati in Euro sono entrate nel Fondo Unico a Giustizia, quindi nella disponibilità del Ministero della Giustizia".
In seguito il magistrato ha spiegato tramite un esempio come alcune intercettazioni per reati gravi commessi da funzionari pubblici non potranno essere utilizzate dagli investigatori al contrario di quelle per reati minori.


Nicaso: il ritardo nella lotta alle mafie ibride

Durante la serata è intervenuto anche il professore Antonio Nicaso spiegando che prima "si investiva in oro o in petrolio, oggi si investe nei cosiddetti mega data, i big data, che sono ormai il petrolio e l'oro messi insieme. Se voi pensate a tutto quello che oggi è possibile ricavare dall'analisi del web, tutte le informazioni, tutti i dati biometrici, tutto quello che noi condividiamo con la rete è un materiale infinito che dà la possibilità, grazie a sistemi sofisticatissimi, di poter anticipare quelli che sono gli orientamenti, quelli che sono i gusti. È possibile capire tutto degli individui che oggi vivono sulla terra. Quindi l'idea di poter analizzare i dati, l'idea di poter utilizzare l'intelligenza artificiale, l'idea di poter utilizzare il metaverso sono frontiere che le mafie stanno esplorando".


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Nicaso ha poi commentato che siamo di fronte ad un cambiamento epocale in cui le mafie "italiane sono coinvolte nell'innovazione tecnologica, utilizzano gli hacker, stanno investendo in criptovalute, estraggono criptovalute, investono in piattaforme clandestine di trading. Siamo di fronte a una situazione completamente diversa, una sorta di darwinismo criminale che sta favorendo le mafie che stanno diventando sempre più ibride a scapito di mafie come quella americana, quella delle cinque famiglie di Cosa Nostra, che rischia di scomparire".
E poi ancora: "Il problema qual è? Che non stiamo più inseguendo qualcuno che corre alla nostra stessa velocità. Oggi quello che noi acquistiamo in qualsiasi negozio di computer diventa automaticamente vecchio nel momento in cui non lo attiviamo perché la velocità corre a ritmi spaventosi. Quindi quando noi pensiamo di essere quasi al punto di avere strumenti di ultima tecnologia è una pura illusione perché già mentre noi acquistiamo un prodotto, quel prodotto è già vecchio. Quindi se non corriamo, se non ci adeguiamo, se non svecchiamo i protocolli d'indagine, se non cominciamo a mettere a seguito una strategia globale dell'azione di contrasto, faremo sempre più fatica a combattere le mafie ibride".

Foto © ACFB

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