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I fuorilegge e il «papello» di Riina

 di Giorgio Bongiovanni

Alla fine quello che ci sta rimettendo più di tutti è lui, il capo dei capi: Totò Riina. Una decina di ergastoli da scontare, alcuni dei quali comminati in via definitiva.  Cosa Nostra, invece, grazie al suo «sacrificio» sta ottenendo ora ciò che lui chiese nel «papello» dieci anni orsono.
Vi ricordate la trattativa? Le bombe del ‘93 ? Le stragi di Capaci e via D’Amelio?
Quei fatti tragici, di inaudita violenza hanno portato Cosa Nostra alla vittoria di oggi, nonostante il lavoro incessante dei magistrati e delle forze dell’ordine che hanno fatto condannare la cupola a centinaia di anni di carcere, hanno sequestrato migliaia di miliardi di lire e arrestato importantissimi latitanti.
Eppure non si è riusciti a infliggere il colpo mortale e definitivo.
Di tale situazione si faccia carico innanzitutto il centrosinistra, che nonostante le poche, pochissime eccezioni, ha tradito la volontà del popolo italiano, che voleva la sconfitta della mafia, «inciuciando» con Berlusconi e dando il via al festival delle leggi pro criminali.
Ora che al governo ci sono avvocati e avvocaticchi e qualche ex magistrato che Berlusconi e Dell’Utri hanno sapientemente saputo chiamare a raccolta, ecco che vengono presentate proposte o leggi che favoriscono la mafia (Pittelli, Cirami, Anedda e chi più ne ha più ne metta). Nel quadro dello scempio che abbiamo tentato di spiegare nelle pagine del nostro giornale, emergono orrendamente due nuove proposte di legge. La prima modifica l’art.192 del c.p.p. secondo cui non hanno più valore le cosiddette testimonianze incrociate, ossia non costituiranno più prova le dichiarazioni di più collaboratori o testimoni che convergano, ma saranno necessarie «prove di altra natura». Invitiamo pertanto il signor Provenzano e gli amici degli amici a posare cortesemente al fine che si possa scattare una bella foto ricordo dell’ultima riunione cui hanno preso parte anche gli insospettabili. Oltre all’inganno, poi, anche la beffa.
La seconda è il decreto in via di approvazione che ridurrà e limiterà in maniera determinante l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, quell’unica arma rimasta nelle mani degli inquirenti dopo la sistematica distruzione dell’istituto dei collaboratori di giustizia. Opera iniziata dalla Sinistra e portata a compimento dalla Destra.
Gli esperti che abbiamo intervistato ci hanno dimostrato «scientificamente» i danni che il pacchetto legge sulla giustizia provocherà... e quando la prova è schiacciante, la sentenza non può essere che di colpevolezza.
Anche se si prospetta il buio, la nostra battaglia, per piccola che sia, rimane ferma e decisa a sostegno dei magistrati in trincea nella lotta alla mafia, a Palermo, a Reggio Calabria, a Napoli, a Milano, ecc...

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