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di AMDuemila - 9 ottobre 2012
Ieri mattina al cimitero Sant'Orsola, presidiato dalle forze dell'ordine è stata celebrata la messa funebre per il boss Salvatore Vitale. Si è spento nella  sua casa in Via M. D'Amelio, la stessa che vent'anni fa è stata teatro dell'attentato al giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, Emanuela Loi,  Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Il boss era stato condannato all'ergastolo nel 2007 per il sequestro di Giuseppe Di Matteo avvenuto il 23 novembre del 1993 nel suo maneggio "Palermitana equitazione salto ostacoli", ma nel 2010 era stato scarcerato perché soffriva di diabete, depressione e problemi al cuore. Qualche settimana fa, dopo l'aggravarsi delle sue condizioni di salute è stato sospeso il procedimento a suo carico nato dalle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, secondo il quale, Vitale, sarebbe stato la talpa della mafia nell'organizzazione della strage di Via D'amelio e il suo maneggio sarebbe stato utilizzato per lo scambio delle targhe della 126 utilizzata nell'attentato. L'abitazione del boss è posta al piano terra, un luogo ideale per tenere sotto controllo i movimenti del giudice Borsellino.
Il feretro è stato tumulato nella tomba di famiglia che, scherzi del destino, si trova proprio vicino alla cappella di Falcone e della moglie Morvillo.

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