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"La mafia esiste e io la combatterò", un grido di battaglia che da Pio la Torre arriva ai giorni nostri e si leva alto attraverso la voce dei bambini, come quelli che oggi hanno dato il via a Palermo, agli eventi che caratterizzeranno il 42esimo anniversario dell'uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. In tanti si sono dati appuntamento e ritrovati in via Li Muli per la tradizionale pulitura simbolica della lapide di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, adottata dalle scuole del territorio - le direzioni didattiche "Ragusa Moleti" e "Arculeo", il Liceo "Ragusa - Kiyohara" e l'IIss "Pio La Torre" - che, per l'occasione, hanno preparato e messo in scena la drammatizzazione di un dialogo immaginario tra Pio La Torre e un mafioso. “Non abbiamo mai voluto che questa giornata fosse un rituale vuoto - afferma Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Studi ‘Pio la Torre’, che organizza ogni anno questo momento di memoria -. Non abbiamo neanche dovuto spiegarlo ai ragazzi che oggi, con la loro voglia di testimoniare concretamente la propria presenza, hanno dimostrato di avere compreso il messaggio di Pio La Torre”. “Che bellezza questi bambini e questi ragazzi - commenta Loredana Introini, presidente del Centro Pio La Torre - ai quali non può che andare il mio, il nostro ringraziamento. Grazie anche agli insegnanti, senza i quali tutto questo non avrebbe potuto esistere”. Dice il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici: “Non posso nascondere che, quando passo da questa strada e vedo questa lapide, mi emoziono sempre. Sono passati 42 anni, ma non dimentichiamo. Devo dire grazie a questi insegnanti che fanno un lavoro straordinario che è quello della memoria. Memoria che non è solo il ricordo di qualcuno o di qualcosa; è la consapevolezza che dobbiamo continuare a tenere vivo l'impegno perché il rischio che quell'epoca, in cui molti pensavano che quello che accadeva attorno a noi non ci interessava, che riguardava gli altri, torni a riproporsi”.

Foto © Davide de Bari

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