La Drug Enforcement Administration (DEA), il Federal Bureau of Investigation (FBI) e l'Ufficio dell'Ispettore Generale del Dipartimento della Sicurezza Interna hanno permesso per tre anni ad agenti statunitensi di fornire informazioni sensibili ai cartelli messicani, presumibilmente per seguire le tracce criminali, rivela un'indagine di Milenio.
Nel caso sono stati coinvolti l'agente attivo della DEA, Juan Constanzo, e un pensionato della stessa agenzia di nome Manuel Recio. Entrambi sono stati arrestati nel maggio 2022 e affrontano accuse penali per una varietà di reati, tra cui corruzione.
Recio è stato nella DEA dal 1997 al 2018. Secondo l'indagine, dopo il suo ritiro ha fondato la società di consulenza Global Legal Consulting, per fornire servizi di investigazione privata a avvocati difensori penali e aiutarli a reclutare clienti; ma offriva anche un "servizio VIP" in collaborazione con Constanzo, che era attivo nell'agenzia di controllo delle droghe.
Secondo una nota stampa del Dipartimento di Giustizia dello scorso anno, Constanzo estraeva informazioni dai sistemi della DEA e le forniva a Recio, tra cui incriminazioni sigillate, permettendo ai loro clienti di essere informati sulle indagini aperte a loro carico, sull'identità degli altri imputati e persino sulla data del loro arresto.
La fonte utilizzata era il Narcotics and Dangerous Drugs Information System (NADDIS), un database della DEA che contiene informazioni su persone che sono state o sono sotto indagine dell'agenzia.
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, "Recio pagava Constanzo per queste informazioni".