Aveva iniziato nel 1981, era stato consigliere di Bill Clinton

Ieri, a Miami, dopo un'udienza di tre ore e mezza la giudice Beth Bloom ha inflitto all'ex ambasciatore Usa Victor Manuel Rocha "la pena massima consentita dalla legge" dopo che lo stesso si è dichiarato colpevole di spionaggio a favore di Cuba per oltre 40 anni. Il tribunale federale lo ha condannato così a 15 anni di prigione.
Il 73enne è stato arrestato a dicembre per quella che i funzionari statunitensi hanno definito "una delle infiltrazioni di più vasta portata e di più lunga durata da parte di un agente straniero" nel governo degli Stati Uniti. Rocha si è dichiarato non colpevole a febbraio delle accuse di cospirazione ma in seguito ha accettato un patteggiamento.
Oltre alla condanna a 15 anni, gli è stata comminata una multa di 500.000 dollari. Rocha, originario della Colombia e naturalizzato americano, avrebbe iniziato ad aiutare L'Avana come agente sotto copertura della Direzione Generale dell'Intelligence (Dgi) di Cuba nel 1981, quando era entrato nel Dipartimento di Stato. Ha scalato i ranghi come diplomatico di carriera, ricoprendo incarichi all'Avana, Buenos Aires, Città del Messico e Washington. Rocha ha prestato servizio nel Consiglio di sicurezza nazionale dal 1994 al 1995 sotto l'amministrazione del presidente Bill Clinton, ed è stato ambasciatore in Bolivia dal 2000 al 2002 sotto Clinton e George W. Bush. Ha servito anche come consigliere del comando militare statunitense responsabile di Cuba.
   

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