Dopo gli arresti scattati ad ottobre scorso, si è conclusa l'indagine sul traffico illecito di rifiuti, turbativa d'asta, truffa, peculato e corruzione condotta da carabinieri forestali, guardia di finanza e capitaneria di porto che aveva riguardato la Vallesina, in provincia di Ancona. Cinque erano state le misure cautelari emesse dal gip, una in carcere e quattro ai domiciliari, con la società Nuova Edil Sistem di Jesi, che si occupa di ristrutturazioni, costruzioni, noleggio di mezzi e smaltimento rifiuti, finita al centro dell'inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Ancona (titolare del fascicolo il pm Paolo Gubinelli). Nel mirino erano finiti il Centro Ambiente di Jesi e la società municipalizzata che lo gestiva, la Jesi Servizi Srl. Gli indagati sono saliti a 11 e per tutti, nei giorni scorsi, è stata notificata la chiusura delle indagini, l'anticamera per una imminente richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura. La notizia della notifica dell'avviso '415 bis' è emersa durante l'illustrazione del bilancio dell'attività dei carabinieri forestali stamattina al Comando di Ancona. Ci sono altri sei indagati a piede libero, oltre ai cinque già sottoposti a misure cautelari nel frattempo decadute (nello specifico si trattava di due imprenditori jesini e tre pubblici ufficiali, residenti tra Ancona e Jesi, dipendenti di pubbliche amministrazioni tra le quali l'Ast e l'Inrca). Gli indagati a piede libero sono invece due idraulici, un dirigente Ast, un avvocato custode giudiziario di un'area oggetto di fallimento, un ingegnere libero professionista e un amministratore delegato. Per tutti le accuse, a vario titolo, sono attività organizzata per traffici illeciti di rifiuti, corruzione, turbativa d'asta, truffa, inquinamento ambientale e peculato.
Foto © Imagoeconomica
Chiuse indagine per traffico rifiuti, indagati salgono a 11
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