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Il gip del Tribunale di Marsala ha convalidato i fermi di otto degli indagati dalla Procura Europea (EPPO) accusati di contrabbando di sigarette, disponendo sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari. Gli indagati sono accusati di far parte di un'organizzazione criminale transnazionale, operante tra la Tunisia e la Sicilia, finalizzata al contrabbando di sigarette provenienti dal Nord-Africa. Ieri, il gip di Palermo Piergiorgio Morosini aveva convalidato i fermi di altri tre indagati, Antonino Leonardo, Giulio Di Maio e Fabio Bruno. Confermati anche i sequestri disposti dai sostituti procuratori Calogero Ferrara e Amelia Luise: si tratta di una Audi, due moto e una smart, mentre è stata rigettata l'eccezione di incompetenza sollevata dalle difese. Il fermo dell'operazione denominata "Blu wave" è il primo emesso dai pm della Procura Europea di stanza a Palermo.
Nello specifico il sistema di trasporto delle sigarette prevedeva l'invio via mare della merce su imbarcazioni dal Nordafrica, le cosiddette 'navi madri', che poi, al limite delle acque territoriali, si incontravano con natanti di piccole dimensioni provenienti dall'Italia, sui quali venivano trasbordate le casse di sigarette. Le aree risultate maggiormente interessate agli sbarchi sono state il Trapanese - principalmente Mazara del Vallo, Marsala e Campobello di Mazara - ma alcuni eventi sono stati registrati anche nel Siracusano. Le sigarette, una volta approdate sulla costa, venivano stoccate in magazzini nel territorio di Mazara del Vallo, dove poi l'organizzazione palermitana si approvvigionava.
A capo dell'organizzazione con articolazioni internazionali era Walid Mirghli per il gruppo con base nel trapanese e Ahmed Zaabi per la Tunisia. Attratti dalle favorevoli condizioni economiche, hanno aderito all’organizzazione anche Samir Kacem, Mehdi Ammari, Francesco e Bartolomeo Bertuglia, Mohamed Baili, Vito Agnello e Giuseppe Licata.

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