di AMDuemila - 24 settembre 2014
Palermo. Il pubblico ministero Alessadro Picchi ha richiesto la condanna a dieci anni di reclusione (in abbreviato) per Giuseppe Salvatore Carbone (in foto), esponente della famiglia mafiosa di Bagheria. Carbone in precedenza aveva svelato un intrigo di mafia siculo-canadese e indicato, a maggio 2013, il luogo dove erano nascosti i corpi carbonizzati di "Joe Bravo", lo spagnolo Juan Ramon Fernandez Paz, e dell’amico, il portoghese Fernando Pimentel, entrambi legati alla famiglia di Vito Rizzuto, boss di Toronto. Carbone si autoaccusò del delitto coinvolgendo inoltre i fratelli Pietro e Salvatore Scaduto. L'ordine di eliminare i due narcos, vicini alla mafia canadese, sarebbe partito dal boss Rizzuto, poi deceduto.
Fonte ANSA