7 maggio 2014
Trapani. "Si può condannare Vito Mazzara perchè forse nel delitto Rostagno era coinvolta la mafia? A carico di Francesco Cardella (il riferimento è all'inchiesta del '96 sulla cosiddetta pista interna, ndr), come è emerso anche in questo processo, c'erano elementi più consistenti, ma, come sapete, il procedimento fu archiviato per insufficienza di prove". Lo ha detto l'avvocato Vito Galluffo, difensore di Vito Mazzara, imputato in Corte di assise nel processo per l'omicidio di Mauro Rostagno, a conclusione dell'arringa con cui ha chiesto l'assoluzione del suo assistito per non aver commesso il fatto. Il legale ha ricordato alla Corte che l'imputato, "pur non avendo alcun obbligo di legge", si è sottoposto spontaneamente al test del Dna. "Non avrebbe certo dato il suo assenso se avesse avuto anche il minimo dubbio che il test avrebbe potuto incastrarlo", ha spiegato. Il legale, ribadendo che "è compito dei pm trovare i responsabili", ha indicato alcune piste alternative: da quella interna, ai Servizi segreti, fino a quella che porta a Lotta Continua.
La replica del pm
"Voglio smascherare il modo scorretto di procedere delle difese, che hanno attaccato l'ufficio del pubblico ministero e anche insinuato di aver estromesso i giudici da fonti di prova". Il pm della Dda, Gaetano Paci, nella sua replica, ha più volte ribadito che le difese hanno voluto suggestionare i giudici popolari: "Di queste perle è disseminato il processo". "Noi abbiamo portato fatti - ha aggiunto - e lasciato le suggestioni ad altri". Paci ha poi risposto alle difese che, con determinazione, avevano contestato l'assenza di verbalizzazione del mancato riconoscimento in fotografia dell'imputato Vito Mazzara da parte delle testimoni Silvana ed Emilia Fonte. Un esame che, secondo le difese, avvenne in Questura nel 2010. "Lo scrupolo di Antonio Ingroia (all'epoca titolare dell'inchiesta, ndr) oggi viene contrabbandato e travisato allo scopo di dare l'idea di un operato poco limpido e di un'accusa che va screditata non per i risultati ma per come si è operato". Il pm Paci ha ribadito che alle sorelle Fonte non è stata fatta vedere alcuna foto dell'imputato Mazzara.
Fonte ANSA
Tratto da: livesicilia.it