Le conversazioni tra il capo dello Stato e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, registrate dalla procura di Palermo durante le indagini dei rapporti tra Stato e mafia, saranno distrutte. La distruzione avverrà la prossima settimana, se ne occuperà un tecnico della società Rcs
8 febbraio 2013
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo Riccardo Ricciardi ha disposto oggi la distruzione delle intercettazioni tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, registrate dalla procura di Palermo durante le indagini sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, in cui Mancino è imputato di falsa testimonianza. A gennaio la Corte costituzionale si era espressa in favore della distruzione delle intercettazioni, accogliendo la richiesta del Quirinale dopo il conflitto d’attribuzione sollevato l’estate scorsa dal capo dello Stato contro la procura di Palermo. Il parere del giudice non era vincolato a quello della Consulta, ma Ricciardi ha deciso di accoglierlo. Nei giorni scorsi i legali di Massimo Ciancimino, tra gli imputati per la trattativa Stato-mafia, avevano chiesto al giudice di ascoltare le intercettazioni ritenendo che vi potessero elementi utili al loro assistito. Il gip non ha però accolto questa richiesta. Le intercettazioni saranno cancellate, senza che nessuno possa sentirle prima. Il provvedimento è stato appena depositato, ma la distruzione avverrà la prossima settimana. Della materiale distruzione dei file audio con le conversazioni si occuperà un tecnico della società Rcs che gestisce i server dell’ufficio inquirente del capoluogo siciliano. Le operazioni avverranno nella “sala ascolto” che si trova in una struttura apposita del carcere Ucciardone dove sono i server.
Tratto da: ilfattoquotidiano.it
Trattativa, il giudice dispone la distruzione delle intercettazioni di Napolitano
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