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Le concessioni da Riina vengono lette pericolosamente perché, se lo ritiene utile, alza il tiro come ha fatto con noi in via dei Georgofili in sede di trattativa sul 41 bis.
Dalla nostra scomoda angolazione, hanno sbagliato i Giudici di Venezia, non dovevano concedere il benestare alla visita del figlio di Riina, condannato per mafia, al padre in carcere a 41 bis.
Abbiamo la riprova che non si conoscono i processi per le stragi del 1993, da dove emerge chiaramente la pericolosità di Salvatore Riina e di quanti da lui non prendono le distanze, figli compresi.
In questo Paese, quando vengono varate leggi "considerando" soggetti aventi diritto anche i capi della mafia come quelli di “Cosa Nostra", risultano nel tempo deleterie ai fini dell’accertamento della verità e della salvaguardia del Paese contro la mafia.
Sono giorni che aspettiamo di capire perché il figlio dello stragista di via dei Georgofili, possa andare a trovare in carcere il padre, visto che è stato condannato pure lui per reati mafiosi e nell’aver scontato la sua pena non è detto abbia preso le distanze dalle cosche mafiose.
La mafia non ha bisogno di distensioni, ma di leggi sempre più ferree atte a scoraggiare la mafiosità stessa. 

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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