Tornano alla ribalta fortemente le intercettazioni telefoniche come tante altre volte nel corso di questi 23 anni.
Oggi i toni sono identici a quelli usati spesso negli anni, si parla di giustizialismo e di prezzi alti pagati per notizie riportate attraverso l’uso delle intercettazioni.
Vogliamo precisare che, in questi ultimi 23 anni, ad aver pagato un prezzo troppo alto sono stati in assoluto i nostri morti, quelli del 27 Maggio 1993 in via dei Georgofili. E fu pagato non certo per cose rese note, ma per silenzi omertosi e soprattutto per documenti, frutto anche di intercettazioni rinchiusi nei cassetti per anni, dove si davano allerte che si sarebbero state stragi e furono ignorati.
Vogliamo però soprattutto dire che la parola giustizialismo, riferita a questo ultimo ventennio, è immeritata. Perché premesso che la Magistratura deve poter fare il suo lavoro, libera ed indipendente, spesso noi abbiamo risentito del grido al “giustizialismo” sotto altri Governi. Per la verità speravamo fossero finiti quei tempi bui, in cui per noi era difficile sperare nella verità completa sulla strage di via dei Georgofili.
Giovanna Maggini Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili