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di Danilo Loria - 21 luglio 2014
Un efficiente rete per aiutare le famiglie degli affiliati di ‘ndrangheta detenuti è stata scoperta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nel corso delle indagini che hanno portato all’operazione Cripto nell’ambito della quale sono state eseguite 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta Caridi-Borghetto-Zindato, federata con quella “storica” dei Libri.
“Dall’indagine – ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho – emerge, in particolare, il vincolo di solidarietà che lega gli appartenenti alle cosche e che si concretizza in una vero proprio ‘dovere di assistenza familiare’. Scopo della rete di solidarietà costituita dagli affiliati è la raccolta di denaro che viene distribuito alle famiglie degli affiliati detenuti. Una rete della quale fanno parte anche elementi della microcriminalità, costretti a versare una quota alla cosca che ha un ruolo dominante nel territorio in cui operano”.
“Nulla sfugge, in sostanza, alla ‘ndrangheta – ha concluso il Procuratore di Reggio Calabria – che, oltre a controllare le attività criminali ed economiche del territorio, condiziona pesantemente anche la microcriminalità, che per operare deve versare parte dei proventi all”organizzazione criminale ‘madre’”.

strettoweb.com

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