30 ottobre 2013
LAMEZIA TERME (CZ). E' stato intitolato a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dall'ex compagno Carlo Cosco per essersi ribellata alle regole della 'ndrangheta, il ponte che nel centro di Lamezia Terme collega via Po e via Indipendenza.
L'amministrazione comunale aveva deliberato di intitolare a Lea Garofalo questo luogo pubblico a maggio 2012 in una delibera contenente anche altre decisioni, come ad esempio quella di intitolare il nuovo lungomare a Falcone e Borsellino, il parco di Scinà a Peppino Impastato e un altro parco a Placido Rizzotto.
Alla manifestazione hanno partecipato delegazioni di studenti di tutta la città; la sorella di Lea Garofalo, Marisa; l'Amministrazione comunale; la cantastorie Francesca Prestia, che ha cantato ''La ballata di Lea''; il questore di Catanzaro, Guido Marino, ed i rappresentanti, oltre che del commissariato di polizia, dei carabinieri, della Guardia di finanza e della polizia municipale e tanti cittadini.
A scoprire la targa dedicata a Lea Garofalo è stata la sorella Marisa, che ha scoperto la targa dedicata alla testimone di giustizia uccisa. Lamezia e' una delle prime città italiane dopo Milano a intitolare un luogo pubblico alla giovane donna calabrese.
''Intitoliamo questo ponte a Lea Garofalo - ha detto il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza - perché il ponte unisce non solo due rive del fiume, ma anche percorsi di vita separati e che si possono congiungere nella battaglia per liberare la nostra terra dalla 'ndrangheta. Lea, pur di salvare la figlia, non ha esitato ad avere coraggio e ad accusare il marito. Ha perso la vita per dare la libertà alla figlia''.
ANSA
Foto © www.lametino.it