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13 marzo 2012
Palermo. «La sentenza della corte d'Assise di Firenze è per noi un ulteriore stimolo ad andare avanti e un importante riconoscimento della fondatezza dell'ipotesi investigativa che la trattativa ci fu e nacque dalla volontà di appartenenti dello Stato di rapportarsi a Cosa nostra per fare cessare le stragi». Così il pm di Palermo Nino Di Matteo, uno dei magistrati che indaga sulla trattativa tra la mafia e lo Stato, commenta il passaggio delle motivazioni della sentenza della corte d'assise di Firenze del processo per le stragi del '93 al boss Francesco Tagliavia. È la prima volta che in una sentenza si parla del «patto» tra pezzi delle istituzioni e la mafia come un dato acquisito e soprattutto si riconduce l'iniziativa di trattare a parti dello Stato.

ANSA

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