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9 marzo 2012
Roma. Gli Stati Uniti hanno inserito per la «prima volta» il Vaticano in una lista di Stati suscettibili di essere esposti al rischio di riciclaggio di denaro sporco. È quanto indica un rapporto pubblicato ieri dal Dipartimento di Stato Usa a Washington. Il Vaticano - riporta la France Presse - viene inserito in una lista di 68 Paesi classificati sotto la categoria «situazione preoccupante», in cui figurano tra gli altri anche l'Albania, l'Egitto, il Portogallo o lo Yemen. Il documento è il rapporto annuale del Dipartimento di Stato sulla lotta contro il traffico di droga nel mondo. La categoria in cui è inserito il Vaticano è un grado al di sotto della lista dei 66 paesi considerati «ad alto rischio», in cui figurano paesi come Afghanistan, Brasile, Cina, Russia, Iraq, Francia e gli stessi Stati Uniti. Un responsabile del Dipartimento di Stato, che ha chiesto l'anonimato, ha indicato che il Vaticano aveva messo in campo un piano anti-riciclaggio per la prima volta nella sua storia, la cui efficacia è però tuttora sotto osservazione. Il funzionario ha inoltre definito il Vaticano come «potenzialmente vulnerabile» rispetto al riciclaggio in relazione alle ingenti somme che circolano all'interno della S.Sede e nel resto del mondo. Papa Benedetto XVI ha voluto istituire il 20 dicembre 2010 l'Autorità d'informazione finanziaria (Aif) che dovrebbe permettere al Vaticano di mettersi in linea con le norme internazionali di lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

ANSA

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