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8 marzo 2012
Reggio Calabria. Trentaquattro assoluzioni e oltre 90 condanne sono state pronunciate dal gup di Reggio Calabria, Giuseppe Minutoli, al termine del processo crimine che è stato celebrato con il rito abbreviato. La maxi inchiesta aveva portato a oltre 300 arresti il 10 luglio 2010 insieme all'operazione 'Infinito' della Dda di Milano. Tra le pene più importanti c'è quella di Giuseppe Commisso, condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione. Fondamentali per le indagini erano state le intercettazioni nella sua lavanderia a Siderno, nella Locride, dove parlava di 'ndrangheta pensando di essere al sicuro. Tra i personaggi chiave dell'indagine c'è Domenico Oppedisano, considerato dai magistrati della Dda di Reggio Calabria il «capo crimine», ovvero una figura di congiunzione tra i tre «mandamenti» jonico, centro e tirrenico e con le altre locali di 'ndrangheta installate nelle regioni del Nord Italia e all'estero. Il gup lo ha condannato a 10 anni di reclusione ( i pm avevano chiesto la condanna a 20 anni). Le condanne inflitte dal gup Minutoli sono sensibilmente più basse rispetto a quelle richieste dalla Procura.
Alla lettura della sentenza nell'aula bunker di Reggio Calabria c'erano i procuratori aggiunti Michele Prestipino e Nicola Gratteri, e i sostituti Antonio De Bernardo, Maria Luisa Miranda e Giovanni Musarò.

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