14 febbraio 2012
Firenze. Non vi è dubbio che qualcosa non torna. Lo si evince dopo aver letto gli stralci dei verbali del confronto fra il Ministro della Giustizia e quello dell’Interno in carica nell’estate del 1992, verbali depositati nel processo per la mancata cattura di Provenzano e usciti oggi sulla stampa.
Ovvero le contraddizioni fra i due Ministri sono così forti che siamo portati a credere che uno dei due non dica il vero e crediamo che la questione vada chiarita definitivamente.
La palla è ora nelle mani della Procura di Palermo preposta ad indagare sulla trattativa Stato Mafia, ma a noi non basta, avevamo contato sul processo Tagliavia per le stragi del 1993, ma ancora una volta è stato un processo tarato esclusivamente su “cosa nostra”.
Non intendiamo e non possiamo discutere sui motivi che hanno blindato l’ennesimo processo per le stragi del 1993 sulla mafia,ci mancherebbe altro, ma nessuno può chiederci e tanto meno imporci di capire, quindi chiediamo un processo per “concorso in strage” verso persone non appartenenti a “cosa nostra” a Firenze – sede preposta ad indagare e processare sulle stragi del 1993 per arrivare ad una verità completa.
Questo perché più che mai siamo intenzionati a capire, e ne abbiamo il sacrosanto diritto, come mai dopo le misure restrittive messe in atto contro la mafia a seguito delle stragi Falcone/ Borsellino, misure sulle quali oggi in troppi se ne riempiono la bocca, abbia potuto succedere la strage di via dei Georgofili del 27 Maggio 1993, dove hanno perso la vita 5 dei nostri figli e 48 ne sono stati invalidati.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofli