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E' stato rilasciato per ordine della procura di Hamm Francesco Aracri, "il padrino di Muenster", un importante esponente della 'Ndrangheta arrestato nella città del Nordreno-Vestfalia a giugno scorso in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dall'Italia. E' quanto riferisce il quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung" aggiungendo che, secondo la procura di Hamm, "le autorità italiane non hanno fornito sufficienti dettagli sulle accuse" contro lo 'ndranghetista. In particolare, le domande avanzate dalla magistratura tedesca sono rimaste "senza risposta". Pertanto, il detenuto è stato rilasciato dalla custodia in attesa dell'estradizione. Aracri, noto come Franco, è stato arrestato nel quadro dell'operazione contro la criminalità organizzata calabrese disposta dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro. Svoltasi in diversi Paesi, l'azione ha avuto un bilancio di 41 arresti su 123 indagati. Coordinata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, l'inchiesta si è concentrata sui "papaniciari", clan della 'Ndrangheta di Papanice in provincia di Crotone. Gli indagati sono sospettati tra l'altro di frode, concorrenza sleale, estorsione e omicidio. Aracri era accusato di appartenenza a un'organizzazione criminale e riciclaggio di denaro. L'uomo era da anni nel mirino delle magistrature di Italia e Germania, dove secondo Gratteri la 'Ndrangheta ha la più vasta presenza fuori dal Paese di origine. In particolare, per gli inquirenti tedeschi, "il padrino di Muenster" era tra i più importanti esponenti della criminalità organizzata calabrese in Germania. Con altri nove 'ndranghetisti, Aracri avrebbe formato il "Crimine di Germania", organo competente a mediare tra gli interessi dei clan calabresi in territorio tedesco. Per gli inquirenti, la 'Ndrangheta non ha un organismo del genere fuori dall'Italia in nessun altro Paese europeo. Secondo diversi testimoni, Aracri sarebbe vicino a Nicolino Grande Aracri, capo dell'omonima 'ndrina di Cutro condannato per omicidio all'ergastolo nel 2019 che aveva stretti legami con la Germania. In questo Paese dagli anni '70, "il padrino di Muenster" sarebbe stato uno dei più importanti referenti della 'Ndrangheta, per cui avrebbe svolto attività di riciclaggio di denaro dagli anni Novanta. Informazioni di rilievo su Aracri sarebbero state fornite da Gaetano Aloe, figlio di Nicodemo, boss di Ciro' ucciso nel 1987 da un clan rivale. Arrestato nel 2018 e condannato a 13 anni di carcere, Gaetano Aloe è collaboratore di giustizia da marzo scorso. Durante le sue deposizioni, il pentito ha raccontato di aver viaggiato con A. in Belgio dove i due hanno acquistato un chilogrammo di cocaina, poi fatta giungere dalla Germania in Calabria su degli autobus. Inoltre, risulta che Aracri era in regolare contatto da 20 anni con Domenico Giorgi, uno 'ndranghetista di Erfurt arrestato a maggio scorso in Portogallo durante l'operazione "Eureka" contro la criminalità organizzata calabrese. Giorgi è accusato di aver gestito un'estesa rete di riciclaggio di denaro. I due arrestati compaiono poi nell'indagine "Fido", condotta dalla procura di Gera sugli investimenti della 'Ndrangheta in Germania fino all'interruzione nel 2006. Per far luce su questo stop, il parlamento della Turingia ha istituito una commissione d'inchiesta al fine di chiarire se all'origine della decisione vi fossero legami tra politica, magistratura e forze di polizia del Land con la criminalità organizzata calabrese. Tra i contatti di Aracri figura un cittadino tedesco noto come "esperto in transazioni bancarie e frodi online". Insieme al fratello del "padrino di Muenster", Salvatore, il tedesco avrebbe investito i proventi delle 'ndrine mediane un complesso sistema di frode. Indagato dalla Dda e ricercato con mandato di arresto europeo, Salvatore Aracri si è consegnato volontariamente alla polizia di Stoccarda nella giornata successiva all'arresto del fratello. Accusato di appartenenza a un'organizzazione criminale e riciclaggio di denaro, Salvatore Aracri ha accettato la procedura di estradizione semplificata ed è stato trasferito in Italia. Agli inquirenti tedeschi, Francesco Aracri aveva dichiarato di non comprendere le ragioni del suo arresto, essendo stato assolto dall'accusa di associazione mafiosa nel Paese di origine nel 2015.

Fonte: Agenzia Nova 

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