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29 marzo 2015
Catania. Appaiono palesemente pretestuose le motivazioni addotte dalla preside del Liceo Scientifico Galileo Galilei che nega l’autorizzazione alla realizzazione di un murales, sul muro esterno della scuola, che rappresenti il volto di Peppino Impastato impastato-murales-galileicon la scritta “La mafia uccide, il silenzio pure». Secondo quanto apprendiamo dagli organi di stampa, la preside troverebbe la frase troppo forte e quell’immagine desueta, quindi da non attuare, mentre evidentemente non è desueto l’aver fatto saltare in aria un ragazzo che, pur provenendo da un ambiente mafioso, ha trovato il coraggio, fino all’estremo sacrificio, di ribellarsi e denunciare. La preside precisa che nella scuola è in corso il festival della legalità. E’ interessante sapere che nel chiuso di un istituto scolastico si parli di legalità e di norme mentre quel suo muro esterno tanto conteso ne segna il confine e la barriera con la realtà di una città non sempre in sintonia con queste tematiche.
CittàInsieme
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"La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bella e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza..."
Queste le parole di Paolo Borsellino quando si rivolge alle giovani generazioni, affinchè possano dare un forte accento, se non il principale impulso, alla lotta alla mafia e all'omertà. Quando noi ragazzi di CittàInsiemeGiovani siamo venuti a conoscenza di quanto accaduto pochi giorni fa, presso il liceo scientifico Galileo Galilei di Catania, siamo rimasti sconcertati e pensanti leggendo quanto detto dalla preside del liceo. Paura, pignoleria o cos'altro? Non è ben chiaro, ma la vicenda dei disguidi riguardo il murales su Peppino Impastato merita la nostra attenzione, di conseguenza la nostra solidarietà a chi si è dovuto battere per la giustizia di una semplice e, ormai usata da molti anni, citazione di Peppino. Il tentativo, attraverso il murales fortemente significativo, di dare una forte manifestazione di dissenso alla mafia, raffigurando una delle principali figure giovanili che ha lasciato un’impronta indelebile alla lotta contro la criminalità organizzata, è stato fermato da una decisione francamente incomprensibile.
Noi, come associazione antimafia, denunciamo questa ridicola vicenda - che, a dirla tutta, fa ridere - e vogliamo che l'esecuzione del murales continui nel più limpido dei modi, stigmatizzando la decisione assunta dalla dirigente scolastica ed auspichiamo che il dialogo costruttivo possa indurla a tornare sui suoi passi, autorizzando la realizzazione del murales. Lo speriamo tanto.
CittàInsiemeGiovani

ANTIMAFIADuemila
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