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la-catturandi-big18 febbraio 2015
Riteniamo molto proficuo l’incontro di ieri a Firenze in cui abbiamo presentato il libro di IMD “La Catturandi. La verità oltre le fiction”, relativo all’impegno per la cattura dei latitati.
Siamo orgogliosi perché è tutta farina del nostro sacco, dei nostri di ragionamenti, come del resto ogni volta organizziamo un incontro, l’ideazione dell’evento di ieri che metteva in risalto la latitanza di Matteo Messina Denaro e il faticoso lavoro delle polizie intorno ai latitanti.
Incontro quello alla libreria Feltrinelli, durante il quale però non si è potuto disdegnare l’accenno,  da parte nostra, alla trattativa Stato-mafia, materia del processo in corso a Palermo dove siamo costituiti parte civile per quel senso di rispetto e di dovere verso i nostri morti.
Il pm Nino di Matteo è un magistrato che abbiamo invitato volentieri, ed anche se ha curato la prefazione del libro “La Catturandi. La verità oltre le fiction”, come noi abbiamo messo la post fazione, la scelta di invitarlo è stata nostra, mirata a dimostrare quanto siamo certi che la Procura di Palermo ha capito, alla grande, la differenza tra il contrasto ai ladri di polli e il contrasto alla mafia vera.
Un Magistrato Nino Di Matteo che ha capito, come noi, che la sicurezza nazionale è sicuramente un bene superiore, ma che è pericoloso e rischioso andare oltre la legge e che bisogna stare attenti a non mettere a repentaglio la vita degli altri.
Nel periodo in cui si colloca la trattativa Stato-mafia, il bene nazionale era sicuramente quello di arrestate i mafiosi dopo la morte dei giudici Falcone e Borsellino, ma perdente è risultata la strada percorsa, quella cioè di andare a parlarne con gli amici stretti dei mafiosi.
Infatti di lì a breve, dopo quegli incontri in nome di un bene superiore alla legge stessa, i nostri cari ne hanno pagato tutta l’estrema conseguenza e noi non capiremo mai perchè in nome e per conto della sicurezza nazionale si dovesse andare ad incontrare un mafioso fedelissimo a “Cosa nostra” scoprendo le intenzioni dello Stato.
Infatti il mafioso Ciancimino Vito ha poi riportato o fatto riportare quanto detto negli incontri a Salvatore Riina e quello nella sua ferrea logica mafiosa ha capito: SI SONO FATTI SOTTO ed ha alzato il tiro a suon di bombe sui nostri di figli, non su quelli di altri e tutto questo per ottenere sempre di più fino ad oggi

Giovanna maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
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