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maggiani-chelli-giovanna-web1226 novembre 2014
La stampa riporta che ieri si è svolto a Firenze il nuovo processo per la strage del 904.
Giovanni Brusca accusa Riina dell’attentato e indica che avrebbe usato lo stesso tipo di esplosivo e telecomandi usati poi per le stragi degli anni 90.
Non entriamo nel merito degli esplosivi usati per le stragi del 1992, ma tanto per la precisione, per la strage di via dei Georgofili si sono spesi fiumi di sentenze per stabilire la provenienza dei 277 chili di esplosivo usati sulla pelle dei nostri figli, ormai sull’esplosivo sappiamo tutto.
Brusca come al solito parla a rate, rinnova il bagaglio informativo a seconda dell’aria che tira.
Le stragi sono una costante nella vita di Riina, e quindi fondi di magazzino di esplosivo da mescolare al nuovo, può darsi ne abbia avuti, ma la strage del 1993, del 27 maggio 1993, nulla a ha a che fare con le stragi degli anni 80.
Staremo attenti a parare i colpi, perché non apprezziamo la collocazione delle stragi ideologicamente parlando.
Quando sono morti i nostri figli la manovalanza e i mandanti interni erano mafiosi con la coppola, ma chi ha voluto la strage dei Georgofili per salvarsi rappresentava le istituzioni che non avevano un colore politico da salvare, ma meri interessi economici e grandi ruberie, e come si sa il denaro non ha colore.

Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

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