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20141004-non-ce-liberta-senza-legalitaLa mafia non è lupara, o almeno non solo. La mafia è una presenza discreta e silenziosa che mette in discussione l’autorità dello Stato, cura i suoi interessi che sia “bianca” o “nera” e soprattutto, al sud come al nord, è capace di infiltrarsi nelle istituzioni politico-amministrative dello Stato, minando pericolosamente la vita sociale e democratica.
Per questo, dal seme “piantato” dal Movimento delle Agende Rosse, nato per iniziativa di Salvatore Borsellino per fare piena luce sulla strage di via D’Amelio ma soprattutto per sensibilizzare i cittadini, nasce un progetto radicato sul territorio, grazie al coinvolgimento dei sindaci di Travedona Monate, Andrea Colombo, di Ternate, Enzo Grieco, e di Vergiate, Maurizio Leorato. A fare da capofila il comune di Varese perché, commenta il sindaco Attilio Fontana, «la lotta alla mafia è una delle battaglie più importanti della nostra società, rispetto alla quale tanto è stato fatto, ma molto altro bisogna ancora fare».
E così, per fare il punto su lotta alla criminalità organizzata ed educazione alla legalità, il Teatro di piazza Repubblica ha aperto ieri le proprie porte per ospitare un incontro-dibattito sul tema con relatori d’eccezione: Salvatore Borsellino, il palermitano fratello minore del magistrato Paolo, tragicamente “giustiziato” dalla mafia nel 1992, e di Antonino Di Matteo, Salvatore Bellomo, Anna Maria Fiorillo, rispettivamente Sostituti procuratori di Palermo, Monza e Milano. All’incontro, moderato da Lorenzo Baldo, vicedirettore di “Antimafia Duemila”, hanno aderito anche Giorgio Bongiovanni, che della rivista di informazioni su Cosa Nostra e organizzazioni criminali connesse è il fondatore e direttore, e lo scrittore, attore e regista Giulio Cavalli.
L’appuntamento ha voluto essere «una giornata di formazione, oltre che di informazione, per dare un messaggio soprattutto ai giovani», ha fatto notare Grieco, mentre Leorato ha sottolineato l’importanza «di considerare un tema troppo spesso sottovalutato al nord» e Colombo ha rilanciato lo slogan, secondo il quale «non c’è libertà senza legalità e questo deve valere anche nel lavoro degli amministratori di enti pubblici».
Ad organizzare l’appuntamento sono state le associazioni “Agende Rosse”, con il gruppo “Paolo Borsellino e Giovanni Falcone-Varese” rappresentato da Anna Parisi e Giancarlo Finessi, la testata on-line “Antimafia 2000” e l’associazione “Libera”.
Tre organismi «diversi per storia e stili», ha fatto notare Antonella Bonopane, ma che si ritrovano uniti sul fronte della lotta alla mafia e delle “buone prassi” di educazione alla legalità, che devono essere impartite già dalla prima infanzia. L’incontro è stato seguito da un pubblico numeroso e attento, segno evidente dell’interesse e della sensibilità che si sono sviluppati nella società varesina sui temi della legalità e del contrasto della criminalità organizzata a ogni livello. Soddisfatti i promotori, i quali hanno fatto sapere che l’iniziativa non resterà un episodio isolato, ma farà registrare sviluppi in un futuro prossimo, se non imminente.

TRATTO DA “LA PREALPINA DI VARESE”
DEL 5/10/14
SCRITTO DA MONICA TOSO

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