L'Espresso, casalese cominciò a parlare dopo periodo con Rinella
2 ottobre 2014
Palermo. "Uno degli otto boss che hanno aderito al Protocollo farfalla firmato fra i servizi segreti e il Dap, che aveva come obiettivo quello di raccoglie informazioni, pagate, fra i detenuti, ha trascorso quasi un anno in carcere al fianco del capo dei casalesi Antonio Iovine, che nei mesi scorsi ha iniziato a collaborare con la giustizia. Lo rivela l'Espresso in un servizio pubblicato sul numero in edicola domani. Il Protocollo farfalla è stato depositato dalla procura generale di Palermo agli atti del processo d'appello al generale Mario Mori. Il boss confidente dei servizi è Salvatore Rinella, mafioso di Trabia (Palermo), vicino a Bernardo Provenzano, arrestato a Palermo dopo una lunga latitanza alla fine del 2003. A febbraio 2013 Rinella - sempre secondo l'Espresso - è stato trasferito in silenzio, "quasi alla chetichella", nel carcere di Badu 'e Carros a Nuoro, dove fino a quel momento c'era un solo detenuto sottoposto al 41 bis, Antonio Iovine, rimasto in isolamento per un lungo periodo. Il mafioso palermitano ha fatto compagnia al padrino casalese fino a quando Iovine ha deciso di saltare il fosso con i pm di Napoli, iniziando a raccontare molti retroscena criminali dei casalesi. Una collaborazione ancora all'esame dei magistrati antimafia: finora Iovine si è sostanzialmente limitato a confermare vicende già scoperte nel corso delle indagini.
ANSA