29 gennaio 2014
Roma. “Salvatore Riina è stato a lungo e forse è tuttora il capo di Cosa Nostra”. Lo ha detto a Sky TG24 HD il pubblico ministero della procura di Palermo Nino Di Matteo, parlando della figura di Totò Riina, a seguito della pubblicazione delle intercettazioni in cui il boss mafioso rivolge minacce di morte al magistrato. “Riina – ha spiegato il pm - è un soggetto che in passato ha coordinato una serie di rapporti criminali con la camorra, la sacra corona unita e la ndrangheta. I capi di Cosa Nostra in libertà, in intercettazioni ambientali di massimo cinque anni fa e cioè molti anni dopo la sua carcerazione, ancora si ponevano il problema di ascoltare la decisione definitiva di Riina prima di prendere decisioni importanti per l’organizzazione”. Di Matteo, nel corso dell’intervista a Sky TG24 HD, ha invitato a non sottovalutare la gravità delle parole del boss: “Un ordine di morte di Riina può potenzialmente essere recepito da parte dell’organizzazione mafiosa di Cosa Nostra, ma anche da parte di altre organizzazioni di tipo mafioso, criminale in generale. La triste storia del suo protagonismo mafioso induce oggi a prestare particolare attenzione e a non sottovalutare, come alcuni rischiano di fare, le sue indicazioni e le sue parole”.
AGENPARL
Foto © Castolo Giannini