Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

A Perugia si indaga anche per corruzione
di Aaron Pettinari
Uno schiaffo all'etica dello sport, al diritto all’istruzione e all'uguaglianza, all'impegno di tanti studenti e di tutti coloro che credono nel rispetto delle regole. Non ci sono altre parole per commentare la vicenda dell'esame "farsa" di italiano, sostenuto dal calciatore uruguaiano del Barcellona Luis Suarez lo scorso 17 settembre con una verifica di appena 12 minuti (così ha riferito Lorenzo Rocca, uno dei membri della commissione che ha promosso il calciatore in un'intervista rilasciata alla radio nazionale spagnola). Il fine di quell'esame era chiaro: l'ottenimento della cittadinanza italiana che garantisce al giocatore di poter giocare come comunitario in qualsiasi campionato europeo.
E questo a prescindere dal fatto che in quei giorni vi fosse l'interesse della Juventus per il tesseramento del calciatore uruguaiano. L'impossibilità di giungere al passaporto in tempi brevi e le opportunità di mercato hanno portato i bianconeri ad optare per altre soluzioni nell'acquisto del centravanti richiesto da mister Andrea Pirlo per affiancare Cristiano Ronaldo e Dybala, ma non è certo questo il fronte di interesse, specie se si considera che gli stessi inquirenti, per il momento, hanno escluso qualsiasi coinvolgimento di membri vicini alla società.
Intanto, però, la Procura di Perugia diretta da Raffaele Cantone ha aperto un'indagine per falso ideologico, rivelazione di segreto e corruzione.
Nel decreto con il quale dispone l'acquisizione dei telefonini, dei pc e degli account di posta di cinque indagati, sono scritte parole tanto dure quanto inequivocabili: "La sessione straordinaria di esame è stata istituita ad hoc per il calciatore, al quale sono stati anticipati le modalità e i temi della prova".
Da quel che è dato sapere i fatti sono emersi durante le indagini che riguardano la gestione e i bilanci dell'Ateneo, delegate fin dal febbraio 2020 al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza perugina.
Nel registro degli indagati sono finiti la rettrice dell’università degli stranieri, Giuliana Grego Bolli, il direttore generale dell’ateneo, Simone Olivieri, l’esaminatore dell’atleta Lorenzo Rocca, Stefania Spina, la docente incaricata di preparare Suarez per il test, e Cinzia Campagna, responsabile di predisporre l’attestato di livello B1 per il calciatore.
Proprio la rettrice ed il direttore generale risultano indagati per concorso in corruzione. Nell’avviso di garanzia nei confronti di Giuliana Grego Bolli si citano infatti gli articoli 110 e 319 e proprio quest’ultimo descrive l’ipotesi di reato del concorso in corruzione, punendo chiunque "riceva denaro o altra utilità o ne accetti la promessa per compiere un atto contrario ai suoi doveri d’ufficio". Nell’avviso non si farebbe riferimento a un fatto specifico, ma nel mirino della Procura, per l'appunto, vi è l’organizzazione della sessione straordinaria motivata, scrive l'ordinanza, "da esigenze logistiche (legate all’occupazione di aule) e di sicurezza quando invece la sessione straordinaria veniva istituita unicamente per consentire il rilascio di un falso attestato”.
La rettrice, interrogata ieri dai pm, ha negato ogni addebito e spiegato che le procedure sono state organizzate con correttezza e trasparenza.

Le intercettazioni
Ma dalle intercettazioni compiute sui telefonini dei docenti, con cui gli inquirenti hanno ricostruto alcuni passaggi, emerge un quadro tutt'altro che edificante.
Il 7 settembre un dirigente della società bianconera avrebbe chiesto delle informazioni ad un soggetto, al momento ignoto, sull'Università per stranieri di Perugia. Questi si sarebbe messo in contatto con il dg Olivieri che si sarebbe detto felicissimo all'idea che Suarez potesse andare nella città umbra a sostenere l'esame di italiano "livello B1", requisito minimo per la cittadinanza.
A quel punto ha avuto inizio uno scambio di mail tra lo staff di Suarez e l'Ateneo, con i legali del club di Torino che "leggono in copia". L'avvocata, Maria Turco, è stata anche intercettata al telefono con Olivieri. Una conversazione in cui verrebbe espressa la fretta di sottoporre Suarez all’esame che gli consenta di avere la cittadinanza italiana e quindi diventare comunitario e in cui si parla anche della possibilità di portare all'Università per Stranieri di Perugia anche altri giocatori extracomunitari della Juventus, soprattutto quelli delle giovanili.
Per i pm, però, la promessa, fatta al telefono dall'avvocata torinese, non è ancora sufficiente a classificare la circostanza come esplicita "pressione" del club di Torino sull'Università.
Infatti né la Turco né i dirigenti bianconeri risultano iscritti sul registro degli indagati.
E' stato ricostruito come per quattro giorni il giocatore ha sostenuto delle lezioni online su Teams con la docente Spina. "Incontri virtuali" necessari per preparare il giocatore per la sessione ordinaria d'esame, fissata il 22 settembre. La necessità di accelerare i tempi porta la direzione dell'istituto a programmare una sessione straordinaria per il 17 settembre.
Nel mezzo gli inquirenti ascoltano e registrano una serie di conversazioni.
Il 12 settembre il professor Diodato, rivolgendosi alla tutor di Suarez, commenta: "Hai una grande responsabilità perché se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici". E la Spina risponde: "Ma te pare che lo bocciamo! Oggi ha chiamato Lorenzo Rocca che gli ha fatto la simulazione dell'esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l'esame!". Tre giorni dopo ancora Spina, parlando con un amico, si lascia andare ad alcune confidenze: "Oggi ho l'ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccica 'na parola (...). Non coniuga i verbi, non coniuga i verbi. Parla all'infinito (...) Passerà, perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1!".
Parole gravi che mostrano un qualcosa che va ben oltre il calcio, già malato con interessi e giri economici da capogiro.

Quale morale?
E' una questione di etica. Quella che già in passato diversi calciatori hanno dimostrato di non avere. Basti ricordare casi come quello di Fabrizio Miccoli, l'ex calciatore del Palermo finito sotto processo per estorsione aggravata dal metodo mafioso e che in una conversazione con Mauro Lauricella, figlio del boss del quartiere Kalsa Antonino detto "U' Scintilluni", si riferì a Giovanni Falcone indicandolo come "un fango".
Ovviamente il "caso Suarez" è antietico per altri profili. Ed è un insulto per tanti giovani studenti, italiani e stranieri che siano.
Il fatto che all'interno di un ateneo si possano privilegiare soggetti che hanno capacità economiche e notorietà ben diverse da quelle di un semplice studente è una discriminazione inaccettabile in qualsiasi Paese democratico tenuto conto che il diritto all’istruzione e all'uguaglianza sono inalienabili.
Dall'inchiesta di Perugia emergerebbe che anche il voto sarebbe stato preventivamente concordato, così come le domande d'esame. Nelle perquisizioni gli investigatori avrebbero trovato anche documenti che rafforzerebbero i sospetti. Certo è che l'indagine è solo all'inizio, anche perché di fronte ad un'ipotesi di concorso in corruzione è evidente che si vada alla ricerca di un corruttore.
Per il momento, però, non vi è alcuna certezza che qualcuno abbia effettivamente fatto pressioni sull'Università, né che abbia promesso a qualcuno vantaggi e utilità.
Ciò non rende meno grave quanto avvenuto, a prescindere dalle eventuali responsabilità (penali e non) che saranno eventualmente individuate.
Certi fatti dovrebbero portare ad una riflessione vera e profonda non solo il mondo della politica e dell'informazione, ma l'intera società civile. Una riflessione che porti a ragionare sul perché esistono e persistono nel corso del tempo fenomeni come la corruzione (che gli inquirenti descrivono come l'altra faccia della medaglia della mafia). Si dovrebbe ragionare sul perché siamo in preda ad un'abbattimento dell'etica che attraversa vari livelli della nostra società. Ci dovremmo chiedere il perché non ci si scandalizza più di nulla o perché nella società in cui viviamo, dove l'apparire viene prima dell'essere, la meritocrazia è un valore perduto.
Ma evidentemente tutto questo non conta. Tanto domenica, allo Stadio, c'è Suarez che gioca, segna e mi fa vincere la partita.

What do you want to do ?
New mail
Foto © Imagoeconomica
TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos