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latrattativa film guzzanti veneziadi Aaron Pettinari
L'assurdo stop del sindaco Nizzi (FI) al film della Guzzanti

Questo proiezione “non s'ha da fare, né domani, né mai". Non sono queste le parole usate dal sindaco di Olbia, Settimio Nizzi (Forza Italia) ma il succo di quanto avvenuto nei giorni scorsi, con lo stop alla proiezione del docu-film di Sabina Guzzanti, “La Trattativa”, è più o meno questo. Peccato però che ciò non è avvenuto all'interno di un Romanzo, ma nella realtà in quella che è stata una vera e propria censura in aperta violazione dell'articolo 21 della Costituzione. L'articolo in tal senso parla chiaro e stabilisce il diritto di ognuno “di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d’informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura”.
Il divieto è stato espresso in primo luogo annullando la proiezione del film di Sabina Guzzanti, prevista in piazza della Biblioteca, nell'ambito delle serate dedicate alla legalità "Sul filo del discorso", organizzate dalla precedente amministrazione.
Successivamente, quando gli organizzatori avevano deciso di spostare l'evento al ristopub Civico IV nel locale si sono presentati tre vigili. Ancora una volta c'è stato lo “stop” anche perché c'era il rischio che il locale subisse pesanti ripercussioni come la chiusura definitiva. Secondo quanto riferito dagli agenti, infatti, gli organizzatori avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione, così come prevede il testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza (risalente al 1931), in quanto l’attività principale del locale non è quella di proiettare film, ma somministrare bevande e vivande.
Successivamente il neo primo cittadino, in una nota, ha messo nero su bianco i veri motivi del “diniego” con cui si è intervenuti per impedire la proiezione del film inserito nel cartellone della rassegna “Sul filo del discorso” organizzata dalla biblioteca comunale di Olbia.
Così il Sindaco non solo ha dimostrato di non avere in alcun modo rispetto per il diritto di informazione e di opinione ma anche di essere poco informato sul contenuto della pellicola. Se l'avesse vista, forse, si sarebbe accorto che nel docu-film non si fa altro che mettere in fila una serie di fatti avvenuti tra il 1991 ed il 1994 e porre alcuni interrogativi sul presente. Fatti che hanno pesantemente condizionato la storia del Paese e che di questi è assolutamente doveroso parlarne senza dover attendere gradi di giudizio o affini. Dopo la proiezione della pellicola avrebbe dovuto seguire anche un dibattito con l’intervento della stessa attrice e regista e di Rita Borsellino, sorella di Paolo il magistrato ucciso dalla mafia. Ovviamente, senza la proiezione del film, anche questo avrebbe perso in parte il proprio significato. 
Sabina Guzzanti, tramite i social, non ha mancato di far sentire il proprio dissenso su quanto avvenuto: “Ieri la neoeletta giunta forzista con un comunicato Inqualificabile che trovate nei post sotto questo, ha proibito la proiezione de 'La Trattativa'. Abbiamo trovato uno spazio alternativo e ci hanno mandato i vigili. Hanno detto che potevamo parlare se volevamo ma il film non lo potevamo guardare. Hanno fatto capire al gestore del locale che se lo avesse proiettato lo stesso lo avrebbero punito. Siamo andati in corteo sotto al comune e poi in piazza sotto il monumento dedicato a Emanuela Loi vittima della strage Borsellino. L'assemblea ha deciso che organizzeremo presto un'altra proiezione ad Olbia”. 
Effettivamente basta leggere poche righe per comprendere che l'azione condotta dal sindaco e dalla sua giunta non è altro che un atto di imperio.
guzzanti olbia“L'iniziativa di proiettare un film che contiene un attacco durissimo al partito di Forza Italia e al suo leader Silvio Berlusconi - si legge nel comunicato firmato da Nizzi e dall'assessore alla cultura Sabina Serra - è stata assunta dalla precedente Amministrazione Comunale, risulta a noi incomprensibile se non nell'ottica del becero scontro politico, e non può essere in alcun modo condivisa in quanto ci siamo impegnati sin dalle prime mosse della campagna elettorale a limitare gli scontri politici e cercare condivisione nelle scelte amministrative. Il film costituisce un'offesa ai milioni di elettori in tutta Italia che hanno nel tempo dato fiducia al partito e al suo Presidente, e verso le migliaia di elettori che pochi giorni fa hanno affidato a Forza Italia l'onore e la responsabilità di governare la nostra città”.
Risultato? Via il film dalla biblioteca e divieto, con l’intervento della polizia locale, della proiezione. Il sindaco e l'assessore forse ignorano, o fanno finta di non sapere, che tra i fondatori del loro partito vi è Marcello Dell'Utri, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa ed imputato proprio a Palermo nell'ambito del processo trattativa Stato-mafia. Così come il processo Dell'Utri non era un processo politico questo docu-film non si riduce ad essere un attacco a Berlusconi o a Forza Italia. Perché a parlare sono proprio i diretti interessati. E' proprio Berlusconi, intervenuto ad un congresso di partito, a dire di Dell'Utri: “Questo signore è un grande colpevole, ha una grande colpa, una grande responsabilità: senza di lui Forza Italia non esisterebbe”.
C'è poi il dato che il film gira in Italia da ormai due anni, da quando nel settembre 2014 è stato proiettato al Festival cinematografico di Venezia. Già allora vi erano state fortissime polemiche e in parte non stupisce che le stesse proseguano anche oggi ma un'azione come quella avvenuta nella città sarda è un fatto grave che va subito condannato. 
Anche per questo è giusto andare avanti, come dice la stessa Guzzanti. “Oggi - dice sempre l'attrice - per i romani ci vediamo ad eclettica con ‎ComeNeVenimmoFuori per cominciare a celebrare tutti insieme il giorno in cui tutto questo finirà”.




A Sabina Guzzanti tutta la solidarietà ed il sostegno da parte dell'intera redazione di ANTIMAFIADuemila

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