Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il magistrato di Palermo era stato proposto da Ardita e Di Matteo. Al Csm fu scontro con Ciambellini che disse: "Non possono stare solo siciliani"

La settima sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Catello Maresca, il magistrato che ha coordinato l'arresto del boss dei Casalesi Michele Zagaria, confermando la decisione del plenum del Consiglio superiore della magistratura che il 18 dicembre del 2019 ha nominato Domenico Gozzo (in foto), Giuseppe Gatti e Roberto Spragna alla Direzione Nazionale Antimafia. La candidatura di Gozzo venne sostenuta dagli ex togati Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita e durante il plenum si accese un forte scontro tra il gruppo “Autonomia e Indipendenza” e “Unicost”. Il togato di "Unicost" Michele Ciambellini, infatti, che era relatore della proposta di maggioranza della commissione ed aveva escluso Gozzo dalla rosa dei nomi, sostenne che ''la Dna non è il luogo in cui possono stare solo siciliani, perché l'antimafia si fa in tutta Italia'' e parlò di ''indagini antiche'' a proposito di quelle sulle stragi di mafia. Immediata la replica di Di Matteo. “Le indagini sulle stragi devono considerarsi antiche? Le indagini di Gozzo sono quelle che il procuratore nazionale ha ritenuto tanto importanti da avere istituito su questo un apposito gruppo di lavoro’’, era stata la difesa del togato. ''La mafia siciliana è quella che ha avuto rapporti collusivi di altissimo livello e che ha ucciso decine di magistrati, forze dell'ordine e giornalisti. Esigo rispetto per i magistrati che lavorano in Sicilia, anche per la dignità e per l'onore di quelli che sono caduti per mano della mafia”.
Ad ogni modo, per la nomina dei sostituti alla Dna ci furono una serie di ballottaggi e alla fine Maresca ne uscì sconfitto nello scontro diretto con Gozzo, che all'epoca era sostituto pg a Palermo dopo essere stato a Caltanissetta dove ha indagato per le stragi di Capaci e via D'Amelio. Maresca aveva impugnato il regolamento e tutta la procedura delle candidature. Lo ha fatto prima dinnanzi al Tar del Lazio e poi davanti al Consiglio di Stato ma la sostanza non cambia visto che, secondo i magistrati amministrativi, tutta la procedura del Csm è stata lineare.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Nomine al Csm: alla Procura nazionale antimafia vanno Gozzo, Sparagna e Gatti

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos