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È finito ai domiciliari il sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa (in foto). L'ex esponente del Pd è coinvolto in un'indagine per peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità. Assieme a lui sono finiti ai domiciliari anche un architetto, fratello di un consigliere comunale, Fabio Guerriero e una dirigente del Comune. I carabinieri, titolari dell'indagine della procura di Avellino, hanno anche eseguito perquisizioni a carico del vicesindaco Laura Nargi, del consigliere Diego Guerriero, capogruppo Viva la Libertà, lista civica a sostegno di Festa, e fratello di Fabio e dei fratelli Canonico, presidente e commercialista della DelFes, squadra di basket serie B.
Gianluca Festa si è dimesso da sindaco di Avellino il 25 marzo quando la procura avellinese gli ha perquisito casa e ufficio. E proprio nel corso della comunicazione della notizia alla stampa, fece riferimento al basket e al fatto che quanto li contestava la procura era relativo alla pallacanestro. Quando venne eletto, infatti, la squadra della città, lo storico club Scandone, fondato nel 1948 e per 20 anni in serie A, era fallito.
Al centro delle indagini c’è proprio la squadra di basket di serie B, riconducibile a Festa. Per gli inquirenti, ha ottenuto sponsorizzazioni da imprese che erano assegnatarie di appalti e affidamenti dal Comune di Avellino. Gli inquirenti ipotizzano per questo che esista un'associazione a delinquere.
"Non c’è niente perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Chi pensava che questa fosse una bomba, si è ritrovato in mano una miccetta. E se qualcuno pensava di poter condurre con questi argomenti la campagna elettorale che si avvicina, ha sbagliato. Perché noi siamo persone perbene e aspetteremo l'esito delle indagini. Che non porteranno a nulla", aveva detto Festa all'indomani delle perquisizioni.

Foto © Imagoeconomica

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