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Oltre 800 chili di droga sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino, che ha arrestato 13 persone di origine marocchina, a conclusione di un'indagine della Dda torinese su due organizzazioni criminali specializzate nel traffico di stupefacenti, hashish in particolare. Durante l'operazione 'Ceraste', i finanzieri hanno anche scoperto due depositi di stoccaggio della droga all'interno di box in complessi residenziali a Leini (Torino), dove erano custoditi 223 chili di hashish, già confezionati e pronti per lo spaccio, e un altro dove erano nascosti altri 163 chili, individuati grazie al cane antidroga Jakora. Le misure di custodia cautelare, di cui 12 in carcere, sono state eseguite in Piemonte, Veneto e Puglia. La droga sequestrata ha un valore stimato di circa 11 milioni di euro. L'hashish proveniva principalmente dal Nord Africa e arrivava in Italia attraverso la Spagna su veicoli modificati dotati di doppi fondi. Le piazze di spaccio erano Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Uno dei gruppi criminali aveva un'organizzazione stabile e si era dotato di notevoli risorse strumentali ed economiche. Lo guidava un marocchino di 44 anni, secondo quanto emerso dalle indagini, con base logistica a Torino e provincia, in particolare nel capoluogo e a Piossasco. Sono stati documentati contatti con il Friuli, dove, a Pordenone, è stato scoperto un secondo deposito. Ramificazioni dell'organizzazione risultano anche nelle province di Venezia e Treviso. L'organizzazione impiegava numerose auto, anche a noleggio, per movimentare droga e denaro, con cui finanziava nuove importazioni di partite di droga e le ingenti spese necessarie a nascondere e trasportare gli stupefacenti. Il secondo gruppo criminale, invece, era composto da tre persone, con a capo un marocchino di 48 anni; era radicato a Torino e provincia e aveva collegamenti con le province di Milano e Varese, in Lombardia, e con quella di Pisa, in Toscana. Secondo le ipotesi investigative, si tratterebbe di un'articolazione territoriale, con autonomia operativa e strutturata (alla luce del notevole giro d'affari prodotto), che faceva parte di una più ampia organizzazione transnazionale, attiva in Spagna e destinataria dei proventi delle attività di spaccio. I finanzieri hanno ricostruito alcuni illeciti trasferimenti di denaro in Spagna avvenuti con l'intermediazione di cittadini cinesi. Fra gennaio e aprile 2022 nel torinese sono stati intercettati e sottoposti a sequestro, in più occasioni e anche con la collaborazione della Polizia di Stato, circa 460 kg di hashish, oltre a circa 500 grammi di cocaina e a 1 kg di marijuana.

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