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"Un messaggio per dire ai giovani di andare avanti e non arrendersi mai nella loro sete di verità e giustizia". Così con una lettera il testimone di giustizia Ignazio Cutrò è voluto intervenire a sostegno degli oltre cinquanta ragazzi che hanno scritto una lettera aperta al professor Costantino Visconti, docente di diritto penale all'università di Palermo, che nei giorni scorsi, intervistato da Ermes Antonucci per Il Foglio (dal titolo “No alla fuffa antimafia”), di fatto auspicava bavagli e censure contro lo storico giornalista e il sostituto procuratore nazionale antimafia. 
"Carissimi studenti palermitani, vi scrivo per incoraggiarvi ad andare avanti e di non arrendervi di fronte ai tentativi di 'insabbiare' le vostre coscienze - mette nero su bianco Cutrò - Questa nostra terra, devastata dalle bombe e 'battezzata' dal sangue delle vittime innocenti di mafia ha bisogno di ciascuno di voi, ha bisogno di credere e sperare che un'altra Sicilia, un'altra Italia esista e che sappia resistere contro tutti coloro, tutti nessuno escluso, colpevolmente e/ingenuamente pensano che le mafie siano una banda di persone dai piedi  incretati". Quindi aggiunge: "C'è un pensiero unico, che con stile, modalità e argomentazioni diverse continua a negare che le mafie hanno pesantemente condizionato la vita di noi tutti. Un tempo c'era chi negava l'esistenza di Cosa Nostra affermando che era una invenzione dei comunisti per colpire la democrazia cristiana via via sino ad arrivare ai nostri giorni per negare, sulla base di una sentenza l'esistenza della trattativa Stato-mafia. Già perché le sentenze sono inoppugnabili solo quando fanno comodo a certi poteri e guai se c'è una coscienza diffusa, anche dentro le università e le scuole, che si riapproia del loro presente nella ricerca della verità. La coscienza quando è libera dalla violenza e prepotenza dei dotti fa paura a molti. Il poeta Ignazio Buttitta scrisse che 'se un uomo cammina curvato torce la schiena ma se è un popolo allora a piegarsi è la storia'. Voi non potete piegarvi, voi dovete mantenere dritta la vostra schiena. E se lo vorrete, io che di quella antimafia definita 'fuffa' sono un piccolo esempio sarò lieto di incontrarvi per confrontarci l'uno con l'altro. Contro i falsi dotti e i poltroni che dispensano biasimi bisogna essere uniti".

Foto © Imagoeconomica

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