Migliaia i manifestanti. Presenti anche Landini, Conte e Schlein
Sono migliaia le persone scese in piazza partecipando alla manifestazione chiamata dalla Cgil “In difesa della Costituzione”. Centinaia le sigle e le associazioni - sindacali e non - che hanno aderito all’appello. Una manifestazione che chiede di porre al centro dell’attenzione politica la salute dentro e fuori dai luoghi di lavoro. “Un diritto fondamentale per tutte le persone e per tutte le comunità”, si legge nel comunicato. Presenti anche il segretario generale del sindacato Maurizio Landini che a margine del corteo ha sottolineato come “questa manifestazione non è solo della Cgil. Assieme a noi ci sono anche centinaia di associazioni, reti e cittadinanza attiva. È un mondo vastissimo di giovani e non che dicono che è ora di cambiare e salvare la sanità pubblica che è messa a grave rischio. Vogliono riprendere il diritto alla salute anche nei luoghi di lavoro”.
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Una piazza, ha aggiunto il segretario, che grida “basta tagli alla sanità pubblica, perché si tratta di un diritto fondamentale per tutti. Bisogna garantire i servizi necessari nei territori”. Quanto al Governo Meloni, Landini ha aggiunto: “Si deve partire dai bisogni della gente. Abbiamo 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi. Non è accettabile che chi è ricco può curarsi e chi è povero no. Così come non è accettabile che 120mila giovani ogni anno se ne vanno dall’Italia perché qui sono precari e sfruttati”. Il diritto alla sanità è fondamentale e va difeso. Anche dai partiti. E, infatti, presenti al corteo anche il presidente del M5s Giuseppe Conte che ha accusato il governo di Giorgia Meloni di dimenticarsi della pandemia. "Siamo vicini ai cittadini che manifestano per il diritto alla salute che è fondamentale e siamo vicini al personale sanitario - ha detto -. Sembra che questo governo non abbia tratto nessuna lezione dalla pandemia. Lo stiamo vedendo anche con i fondi Pnrr che rischiano di non poter essere spesi. Siamo qui per ribadire la centralità del SSN e per dire che non accetteremo altri tagli”.
Elly Schlein e Maurizio Landini © ACFB
Il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale, pubblico e universale, è una delle vertenze centrali dell’appello della Cgil. Tra bandiere e striscioni del sindacato, campeggia lo slogan del richiamo all'articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute come diritto fondamentale delle persone e delle comunità. Il corteo è partito da piazza della Repubblica ed è arrivato a piazza del Popolo, con in testa il segretario generale Landini. Dal palco, allestito in piazza, si alterneranno diversi interventi, prima di quello conclusivo di Landini. A raggiungere il segretario anche Elly Schlein. Dopo un saluto e uno scambio fra i due ha voluto anche lei lanciare un messaggio: “La sanità deve essere pubblica e universale. Quella che non guarda il portafoglio della gente per decidere se e come ha diritto di essere curata in Italia”. E poi si rivolge al Governo: “Basta tagli e privatizzazioni”. “Nel momento in cui questo governo non mette le risorse necessarie ai vari enti significa che l’obiettivo è tagliare servizi ai cittadini e alle cittadine - ha aggiunto -. A maggior ragione dopo la pandemia avremmo avuto imparare che la sanità pubblica è fondamentale”.
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Tra i manifestanti anche Sandro Ruotolo. “Finalmente - ha detto commentando la grande affluenza di persone -. Guardate quanta gente in difesa di un tema fondamentale, lo Stato sociale e la sanità pubblica. Abbiamo avuto un momento drammatico di emergenza in cui si erano capiti gli errori fatti nel passato. E oggi con questo governo di destra stiamo tornando al ‘900. Questa è una prima manifestazione straordinaria di un sindacato che scende in piazza con le associazioni e con i partiti che hanno aderito. La situazione può migliorare”.
Il prossimo appuntamento, fa sapere Landini, è per la manifestazione del 30 settembre, sempre a Roma, in difesa della Costituzione. E, se il governo non invertirà la rotta, “non escludiamo uno sciopero generale” a fine anno. “Non escludiamo nulla - ha detto Landini -. Gli scioperi non si minacciano, si fanno quando è il momento esatto per farli. Quello che ci interessa è portare a casa dei risultati per i lavoratori e per questo Paese. Oggi è l'inizio della mobilitazione e non la fine. Nei prossimi mesi con la legge di bilancio, le politiche europee vogliamo portare a casa questi cambiamenti e non ci fermeremo" ha concluso.
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