Presto sarà beatificato
di AMDuemila - 15 settembre 2012
La sua parrocchia era la strada. Qui ha reso feconda la sua vocazione, decidendo di incontrare gli uomini, i giovani, dentro la loro fatica di vivere. Qui e' stato ucciso. Oggi ricorre l'anniversario dell'omicidio di padre Pino Puglisi, ucciso nel 1993, nel giorno del suo 56esimo compleanno, dalla mafia di Brancaccio.
"Un religioso austero e rigoroso, calato nel sociale, immerso nella difficile realta' del quartiere", scrivevano di lui i giudici nelle motivazioni della sentenza di condanna dei killer. Insomma, era il prete della gente. Lo scorso 28 giugno Benedetto XVI ha riconosciuto che l'esecuzione ordinata dai boss e avvenuta davanti alla parrocchia di San Gaetano, fu "martirio" cioe' "in odio alla fede". Presto sara' beatificato. Anche la Cassazione ha sancito nella sentenza che ha condannato Giuseppe e Filippo Graviano, che padre Puglisi era stato ucciso per mettere a tacere un sacerdote scomodo, socialmente impegnato, un formatore di coscienze. Aveva fondato il centro Padre nostro, realta' pensata per sostenere il percorso di 'liberazione' di Brancaccio, costantemente oggetto di raid vandalici. "Non sono un biblista - diceva di se' il parroco - non sono un teologo, ne' un sociologo, sono soltanto uno che ha cercato di lavorare per il Regno di Dio". Un terreno di impegno nel quale coinvolgere tutti: "E se ognuno fa qualcosa", era il senso della sua sfida.
Per tutto questo, per la sua volonta' di rompere il rigido controllo della mafia sul territorio e sulle persone, e' stato assassinato: un colpo di pistola alla nuca, davanti casa, esploso dal killer Salvatore Grigoli, adesso collaboratore di giustizia, condannato a sedici anni. "C'era una specie di luce in quel sorriso - racconto' anni dopo - che mi aveva dato un impulso immediato. Quella sera cominciai a pensarci, si era smosso qualcosa". Definitivamente condannati all'ergastolo i fratelli Graviano, accusati di avere ordinato il delitto. Ergastolo anche per gli altri componenti del commando: Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro, Luigi Giacalone e Nino Mangano. In città una serie di manifestazioni e iniziative in ricordo: già inaugurato in settimana un campo di calcetto, il «3P», mentre l’Orchestra sinfonica siciliana ha eseguito un concerto al carcere Pagliarelli e la Compagnia teatrale «A sicilia in the world» ha messo in scena uno spettacolo all’Ucciardone. E ancora spettacoli, veglie e preghiere. Ieri, alle 21, al centro sportivo «Padre Pino Puglisi e Padre Massimiliano Kolbe» c'è stato il torneo di calcetto tra la II Circoscrizione, il Centro di accoglienza «Padre Nostro», la parrocchia di San Gaetano, le forze dell’ordine e le associazioni del territorio.
Oggi infine il giorno della memoria al cimitero di Sant’Orsola, dove è sepolto, con l'iniziativa «Un fiore per Puglisi». Verrà reso omaggio alla sua tomba. Alle 18, in cattedrale, il cardinale di Palermo Paolo Romeo celebrerà una Messa in memoria alla presenza di monsignor Luciano Giovannetti, vescovo di Fiesole e presidente della Fondazione Giovanni Paolo II. Nel corso della celebrazione eucaristica verranno ordinati quattro nuovi presbiteri. Si tratta di don Francesco Di Maio, 37 anni della parrocchia Santa Cristina di Borgonuovo, alunno dell’Almo Collegio “Capranica”, conseguirà la licenza in “Patristica” presso il Pontificio istituto “Augustianianum”; don Matteo Ingrassia, 30 anni della parrocchia Cuore Immacolato di Maria a Misilmeri; don Sergio Matranga, 31 anni della parrocchia di Santa Rosalia San Lorenzo e don Massimiliano Turturici, 34 anni della parrocchia di Santa Petronilla a Trabia.
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