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Con una sentenza d'Appello col rito abbreviato emessa lo scorso 9 novembre dalla Corte presieduta da Vittorio Anania i giudici hanno inflitto una serie di pesanti condanne agli “scappati” tornati in Sicilia e arrestati nel 2019, a cominciare dai cugini Tommaso (16 anni) e Franco Inzerillo (11 anni e 4 mesi), boss di Passo di Rigano, assieme ad altri diciotto imputati.
Confermati i risarcimenti per le parti civili: Centro Pio La Torre, Sicindustria, Confesercenti, associazione Antonino Caponnetto, Solidaria, Federazione antiracket e Sos Impresa.
Francesco Inzerillo, detto ‘u truttaturi, non era mai stato condannato per mafia fino al nuovo arresto: nel 1988 era stato coinvolto nell'operazione "Iron Tower" ma poi assolto nel 1999 dal reato di associazione mafiosa.
Nel '97 era stato espulso dagli Stati Uniti e arrestato al momento del suo arrivo a Roma. Nel 2006 di nuovo in cella nel blitz “Gotha” e la condanna a dieci anni e mezzo, in primo e secondo grado.
La Corte di Cassazione in seguito aveva annullato il verdetto e fu necessario celebrare un nuovo processo al termine del quale i giudici avevano scritto che “non appare delineabile una sicura compenetrazione dinamica dell’Inzerillo in Cosa Nostra, atteso pure che dai servizi di osservazione, si evidenziavano soltanto sporadici incontri dell’imputato proprio con quei soggetti, per lo più suoi parenti, che venivano direttamente ad interessarsi della questione dell’allontanamento dalla Sicilia”.
Tommaso Inzerillo (detto Tamì) già indagato nel 1980 dal giudice istruttore Giovanni Falcone per associazione a delinquere finalizzata all’esportazione di valuta e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ottobre del 2005 gli fu concesso il regime della semilibertà, ma un anno dopo era di nuovo in carcere. Fu condannato a 10 anni, ma evitò l’ergastolo per l’accusa di avere attirato in una trappola dei corleonesi i parenti Pietro e Antonio Inzerillo.
Tomasso, libero nel 2013, secondo le nuove indagini e dal racconto dei collaboratori di giustizia, avrebbe affidato a Buscemi il compito di partecipare alla riunione della nuova cupola convocata nel 2018.

Fonte: livesicilia.it

Foto © Paolo Bassani

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