di Aaron Pettinari - 20 ottobre 2014
Il commerciante non volle pagare una "messa a posto" di 3.000 euro, venne aggredito davanti al suo negozio alla Noce nel 2013
E' iniziato questa mattina, innanzi alla quinta sezione del Tribunale di Palermo, presieduta da Pietro Falcone, il processo ordinario per tentato omicidio e tentata estorsione aggravata al titolare di un negozio di detersivi, Antonino Vizzi. Questi aveva avuto il coraggio di ribellarsi alla richiesta di pizzo. Per questo motivo il boss della Noce, Giuseppe Castelluccio, voleva dare un esempio a tutti ordinando ai suoi fedelissimi di colpire. Tutto era pronto. Il raid ebbe luogo il 2 novembre del 2013 davanti al negozio “Mastro tenda”.
Si presentarono in cinque e mentre in due massacrarono a colpi di mazzuolo il commerciante ribelle ed il genero arrivato in suo aiuto gli altri si dedicavano a fare da “palo” e far sì che l'aggressione procedesse senza intoppi. Il tutto venne ripreso dalle telecamere ed in otto finirono arrestati. Cinque di questi si sono presentati questa mattina davanti al giudice per la prima udienza con il rito ordinario, ovvero Carlo Russo e Giovanni Buscemi, che secondo l'accusa rappresentata in aula dal pm Francesco Del Bene fecero da mediatori per uno sconto sul pizzo, Marco Neri, Angelo De Stefano e Cherki El Gana, accusati di aver svolto la funzione di “palo” bloccando chi voleva intervenire in soccorso del commerciante. A partecipare all’aggressione vi fu anche un minorenne, che verrà giudicato dal tribunale per i minori. La spedizione punitiva scattò dopo il rifiuto di pagare la “messa a posto” da tremila euro con il commerciante che urlò persino contro il mafioso dicendo di aver già denunciato il tutto alla polizia. Un’affermazione quest’ultima non vera ma che fece scattare la ritorsione violenta della cosca su ordine del capomafia della Noce, Giuseppe Castelluccio, che con Massimiliano Di Majo, il ventiseienne che colpì con 13 martellate alla testa il commerciante, sono imputati con il rito abbreviato.