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trapani-settimo-webRinviato a giudizio per malversazione
di AMDuemila - 23 aprile 2012
Palermo. Polemica per la composizione delle liste che concorreranno per le amministrative del 6 e 7 maggio. Al centro della bufera c’è la candidatura nelle file del Pd e Sel a presidente della settima circoscrizione di Settimo Trapani, consigliere di quartiere eletto in Forza Italia e poi passato ai democratici, a giudizio per il coinvolgimento nella vicenda che vede come imputato principale Franco Mineo, deputato regionale accusato di intestazione fittizia di beni, di reati di usura, peculato e malversazione.

Il dibattimento, che comincerà il 21 maggio, vede Trapani chiamato a rispondere dell´accusa di aver dirottato contributi e finanziamenti con la sua associazione "Caput mundi", attraverso la quale Mineo avrebbe fatto transitare migliaia di euro in fondi pubblici che arrivavano per i progetti, per finanziare le sue campagne elettorali (secondo gli inquirenti circa 60 mila euro). Arrivato il rinvio a giudizio, il già consigliere di circoscrizione (nel 2007, ma per Forza Italia), si discostò subito da Mineo, accusandolo di averlo "usato", e dichiarando di essere una vittima e di essere stato messo in mezzo. Il nome di Settimo Trapani viene fuori dalle intercettazioni dell'inchiesta “Eos” della procura e dei carabinieri di Palermo. Dalle carte risulta che Trapani si volesse incontrare con Salvatore Lo Cicero, allora capo della famiglia mafiosa dell'Arenella condannato a 14 anni per associazione mafiosa. L'evento che lo porta all'incriminazione risale al 2006 (in seguito all'indagine condotta dalla Dia) dalle intercettazioni effettuate negli uffici dell'agenzia Progress assicurazioni gestita da Mineo, il 13 novembre 2006 Mineo avrebbe incontrato "Angelo", per gli investigatori si tratta di Angelo Galatolo, esponente della famiglia mafiosa dell'Arenella.
A fare esplodere la polemica è stata la denuncia del candidato del Pd al Consiglio comunale Massimiliano Lombardo: “Non posso accettare che il mio partito candidi una persona rinviata a giudizio con l´accusa di malversazione ai danni della pubblica amministrazione”. Ma i sostenitori di Settimo Trapani dell´Arenella sono scesi in piazza con una fiaccolata. E hanno scritto anche una lettera aperta in cui si legge: “Quella di Settimo è una candidatura di ribellione, di rottura contro quel sistema politico che per anni ha soffocato e preso in ostaggio le nostre borgate” perché dopo essere stato indagato, Trapani ha fatto alcune dichiarazioni in Procura, mettendo ulteriormente nei guai Franco Mineo. E così se da una parte nel centrosinistra continua il disagio per un candidato sotto processo, dall’altra non si può non considerare che la vicenda ha continuato ad alimentare tra i cittadini sfiducia nei confronti della politica e dei politici.

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