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beauty-farm-sequestrate-webL'imprenditore ritenuto vicino ai boss Lo Piccolo. Sequestrati 5 milioni di beni
di AMDuemila - 11 aprile 2012
Beni per un valore di 5 milioni di euro sono stati sequestrati a Palermo dalla polizia a Filippo Catania, 43 anni, ritenuto inserito in Cosa nostra, vicino ai boss Giovanni Bonanno, ritenuto suo socio di fatto e ucciso nel gennaio del 2006, e Sandro Lo Piccolo.


I sigilli sono così scattati per  i centri benessere "O´ sole mio" di viale Libertà e del Forum di Brancaccio, e il "Loca club" di viale del Fante, ma anche per una società operante nel settore della commercializzazione al dettaglio ed all'ingrosso di materiale edile e per una villa a Campofelice di Roccella, olte a conti correnti e polizze assicurative
Le indagini hanno accertato che nei suoi locali si riciclavano i soldi di Cosa nostra. Catania era stato arrestato il 13 dicembre 2010, nell'ambito dell'operazione "Addiopizzo 5", per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso. E' cognato di Gerardo Parisi, detto "Zucco", già condannato in via definitiva nel 2010 per aver curato la latitanza del 'reggente' dello Zen, Francesco Franzese, ora collaboratore di giustizia.
Il nome di Catania era indicato con la sigla “Y” nei pizzini sequestrati ai Lo Piccolo nel covo di Giardinello. Dall'analisi dei biglietti emerse anche che l´imprenditore avrebbe ospitato i due boss in una sua abitazione di Cruillas. E per questo i due latitanti gli sarebbero rimasti grati. Quando Catania diventò papà, i boss gli fecero addirittura avere un bracciale. A comprarlo fu Francesco Franzese che ha raccontato: “I Lo Piccolo mi chiesero di non fargli fare brutta figura. Spesi mille euro”. Altre accuse si aggiunsero con il pentimento di Maurizio Spataro per cui Catania, era solo il prestanome di Bonanno nell'affare delle beauty farm. Lo stesso Bonanno, prima della sua scomparsa, era stato intercettato mentre parlava di questi locali.

In foto: Una delle beauty farm sequestrate

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