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rostagno maudi Maria Loi - 28 marzo 2012
Trapani. E’ tornato in aula il luogotenente dei Carabinieri Beniamino Cannas per un confronto diretto con Carla Rostagno, la sorella del giornalista ucciso a Lenzi, vicino a Valderice, la sera del 26 settembre 1988.
Nel faccia a faccia sono rimasti ciascuno sulle proprie posizioni davanti alla Corte d'Assise di Trapani che sta celebrando il processo in cui sono imputati il boss Vincenzo Virga, accusato di essere il mandante, e Vito Mazzara, indicato come uno dei sicari del delitto.


Al centro delle due deposizioni la ricostruzione fornita da Carla Rostagno che ha ribadito di aver appreso dal sottufficiale dell'Arma che Mauro Rostagno, nell’ambito di indagini giornalistiche sulla massoneria, si sarebbe incontrato, mesi prima dell’agguato, con il boss mafioso Natale L'Ala di Campobello di Mazara. “Cannas mi disse che mio fratello era sconvolto per quello che apprese nell'incontro con L'Ala”, ha detto Carla Rostagno. Cannas invece ha negato la circostanza sostenendo di non aver mai raccontato nulla in merito: “Non avrei potuto riferire dell'incontro con l'Ala perché non ne sono a conoscenza; se avessi avuto una notizia del genere avrei redatto un verbale, cosa che non ho fatto”. Ma durante il confronto Carla Rostagno insiste con le sue dichiarazioni: "Io lo ricordo come se fosse ora. Sulla storia di Natale L'Ala, lei mi disse che Mauro ebbe un incontro con L’Ala e da quell’incontro ne uscì sconvolto". "Mi chiedo come mai Mauro rimane sconvolto da questa storia. Mauro non era un novellino che si sconvolgeva per una storia di miliardi. Ma da quel momento iniziano le sue paure. E  da quel momento inizia ad esternarle. Dice di stare attenti alle macchine, dice di abbracciarci finché ne abbiamo il tempo. Lo ha fatto con i ragazzi della comunità, con Ezio Mauro e con i carabinieri. Io credo che Mauro rimase sconvolto, perché, forse a Natale L’Ala gli disse che era stata decisa la sua uccisione".
La reticenza del maresciallo era già emersa nel confronto tra quest’ultimo e la compagna di Rostagno Chicca Roveri. Così come nel verbale di interrogatorio del 25 febbraio 1988, ritrovato dopo tanti anni e firmato dall’allora brigadiere Cannas (dal quale emerge che Rostagno viene a conoscenza di pericolose informazioni riguardanti la potente loggia trapanese “Iside 2”). Nella prima deposizione Cannas non disse nulla in merito, solo quando è stato risentito ha dovuto ammetterlo. Perché questa coltre di silenzio sull’omicidio di Rostagno da parte delle istituzioni? E soprattutto che cosa aveva scoperto Mauro Rostagno nel 1988 conversando con Natale L’Ala da renderlo così sconvolto?
Domande destinate a rimanere senza una risposta anche alla luce del dibattimento odierno in cui il luogotenente si è trincerato dietro i tanti non ricordo.
Il Tribunale ha rinviato l’udienza all’ 11 aprile prossimo e, per l'occasione, saranno citati i testi Michele Monreale, l'On. Ino Vizzini e il giornalista Andrea Marcenaro, che si trovò  in visita alla comunità Saman qualche giorno prima dell'omicidio di Rostagno.

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