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di Angela Manca - 18 dicembre 2014
Lettera aperta della madre dell’urologo morto in circostanze misteriose dieci anni fa: una vicenda archiviata dalla procura di Viterbo come una semplice overdose. L’appello al procuratore di Roma perché riapra l’indagine e al presidente del Senato Piero Grasso, che indagò sui viaggi a Marsiglia del boss Provenzano, affinché racconti tutto quello che sa
Fra una settimana è Natale, la festa della Natività, della famiglia, e per me sarà un giorno più triste degli altri. Ancora una volta vedrò quella sedia vuota a tavola, ancora una volta mi mancherà l’allegria, la spensieratezza, la gioia di stare insieme ad Attilio.
Ma potrebbe essere un Natale meno triste se il boss Setola ritornasse a collaborare: abbiamo sperato tanto nelle sue dichiarazioni che per la prima volta confermavano che la morte di Attilio fosse riconducibile a Bernardo Provenzano. Se il dottor Giuseppe Pignatone avviasse delle indagini serie sulla morte di Attilio. Se l’attuale presidente del Senato Piero Grasso e il dottor Michele Prestipino riferissero tutto ciò di cui sono a conoscenza sulla latitanza di Bernardo Provenzano, sull’intervento a Marsiglia e sulle coperture istituzionali di cui ha goduto. Se ognuna di queste persone dicesse quello di cui è a conoscenza, sicuramente la strada verso la verità e la giustizia sarebbe facilitata. Io mi appello a loro perché non mi lascino sola in questa mia battaglia, come è avvenuto fino ad ora.
Solo con la verità il mio cuore di madre avrebbe un po’ di pace, perchè il dolore di aver perso un figlio innocente nel più atroce dei modi non me lo toglierà mai nessuno.
Tratto da: loraquotidiano.it
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