Raid vandalici a Ballarò: interrogazione parlamentare di Palazzotto (SEL)

di AMDuemila
Eccola l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dal deputato Erasmo Palazzotto (SEL) dopo i raid vandalici al “pub Ballarò”. In sostanza Palazzotto chiede di sapere “se il governo non ritenga doveroso che un bene sequestrato, oggetto di precedenti atti intimidatori non debba essere adeguatamente monitorato e tutelato al fine di evitare ulteriori attentati come poi verificatisi”. Nel testo viene espressamente chiesto “quali misure il governo intenda mettere in campo per impedire ulteriori azioni ai danni del Pub Ballarò”. Allo stesso modo il parlamentare chiede di conoscere “quali iniziative, di concerto con le autorità cittadine, il governo intenda intraprendere sul piano della sicurezza e del controllo del territorio nel quartiere ‘Albergheria-Ballarò’ di Palermo”, così come “quali iniziative il governo intenda intraprendere, alla luce della gravissima condizione sociale nel quartiere ‘Albergheria-Ballarò’ di Palermo, per favorire fenomeni e pratiche di inclusione sociale, in particolare per quanto riguarda i fenomeni di elusione e abbandono dell'obbligo scolastico”. Palazzotto scrive di voler conoscere “se il governo non ritenga necessario e in che modo aiutare nel loro compito le numerose associazioni che operano nel quartiere ‘Albergheria-Ballarò’ di Palermo, le quali svolgono una fondamentale opera di contrasto all'illegalità”. “Non possiamo accorgerci dei problemi di Ballarò – spiega lo stesso deputato di SEL – solo quando ignoti vigliacchi danneggiano una struttura come quella del Pub sequestrato al boss Gianni Nicchi e dato in gestione ad una cooperativa”. “A Ballarò - ribadisce Palazzotto - non servono solamente più volanti, servono interventi massicci contro l'esclusione sociale, interventi capaci di sostenere le forme di economia legale che esistono nonostante tutto e tutti, interventi per il recupero a fine sociale di spazi ed aree oggi terra di conquista per le mafie”. “A Ballarò - conclude l'esponente di SEL - serve che la Città si ricordi del quartiere non solo il giorno dopo un vile atto intimidatorio, ma sempre”.

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