Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

soluri gratteridi AMDuemila
Il procuratore di Catanzaro parla di legami con massoneria, imprenditori e politica

L'importanza di parlare di mafia, ma anche di cultura ed istruzione è stata al centro dell'incontro di ieri pomeriggio tra il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e gli studenti del Liceo classico "Galluppi". Qui il magistrato in prima linea nel contrasto alla 'ndrangheta si è presentato per discutere di "Padrini e padroni. Come la 'ndrangheta è diventata classe dirigente" (Mondadori) l'ultimo libro scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso. Un volume nel quale si indaga la corruzione, l'infiltrazione criminale, i legami con i poteri forti e quelli occulti come le logge segrete e non solo, come la politica sul territorio e a tutti i livelli, oggi parte di una strategia di reciproca legittimazione attuata da decenni da tutte le mafie, ma in particolare dalla 'ndrangheta.
L'iniziativa, scrive il Giornale della Calabria, è stata organizzata dall'Associazione "La voce della legalità" presieduta dall'avvocato Giulia Anna Pucci, ex studentessa del Galluppi, in collaborazione con Elena De Filippis, dirigente del liceo, e con la coordinazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri. Presente all'incontro anche il giornalista Riccardo Iacona, che per la trasmissione "PRESADIRETTA" ha ha registrato parte dell'iniziativa.
Agli studenti Gratteri ha parlato della "zona grigia" e dei "colletti bianchi", di cui in realtà non si deve più parlare perché "sono soggetti organici e non esterni alla 'ndrangheta". E sui rapporti con la massoneria deviata: "Sono stati una rivoluzione, realizzata ai tempi dei sequestri di persona". Il magistrato ha poi aggiunto che "i mafiosi si accompagnano ai preti e ai vescovi per farsi pubblicità", e per lo stesso motivo "acquistano le squadre di calcio". Mentre i legami con la politica sono incentrati sul rapporto di scambio, e in tutto lo stivale, non solo al Sud Italia, gli imprenditori sono "coscienti di avere a che fare col mafioso". Gratteri ha poi chiarito che il "capo crimine", colui che garantisce le regole, è nella 'ndrangheta il soggetto più autorevole, che non per forza coincide con il più ricco, auspicando di seguito l'esigenza di modificare la legislazione attuale se davvero è concreta l'intenzione di sconfiggere la 'ndrangheta a livello giudiziario.

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos