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La Corte suprema si pronuncerà il 15 giugno sull'omicidio

La magistratura inquirente slovacca ha presentato nuove prove riguardanti il caso dell’omicidio del giornalista Jan Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova. Lo rende noto il portale “Aktuality”, per il quale Kuciak lavorava. Le prove in questione provengono dall’analisi approfondita delle comunicazioni avvenute attraverso l’applicazione Threema tra Marian Kocner e Alena Zsuzsova, che l’anno scorso sono stati assolti nel processo per il duplice omicidio. Come affermato mesi fa dalla procura quando ha reso noto di avere altre prove sul caso, esse dimostrerebbero i contatti avvenuti tra Kocner e Zsuzsova subito dopo il delitto e analisi di dove si trovassero e come si muovessero le vittime. Esse indicherebbero che le deposizioni fornite dai due durante il processo sono menzognere.
Tra le prove evidenziate il dato che il giorno successivo all'omicidio hanno visitato più spesso del solito i portali di informazione su internet. Ed al contempo vi sarebbero i dati ricavati dal dispositivo per monitorare il battito cardiaco, collegato al telefono della Zsuzsova. Questi mostrerebbero che la mattina dopo il duplice omicidio il polso di Zsuzsova segnava 161 battiti al minuto, valori mai registrati prima.
Intanto il 15 giugno è attesa la pronuncia della Corte suprema della Slovacchia sull’omicidio del giornalista. La Corte suprema si occuperà tanto del ricorso presentato dal pubblico ministero, quanto di quello di uno degli imputati, Tomasz Szabo. A inizio settembre la Corte penale speciale di Pezinok ha assolto l’imprenditore slovacco Marian Kocner dall’accusa di essere il mandante del duplice omicidio. Assieme a lui è stata assolta Alena Zsuzsova, collaboratrice di Kocner e presunta mediatrice. La corte ha invece riconosciuto la colpevolezza di un altro imputato, Tomasz Szabo, condannato a 25 anni di reclusione come da richiesta della procura.
Kocner è stato riconosciuto colpevole solamente di detenzione illegale di armi e per questo condannato a una pena pecuniaria di 5 mila euro, il cui mancato pagamento determina la sua traduzione in una pena di 5 mesi di reclusione. Szabo è stato riconosciuto colpevole anche di un altro omicidio, quello dell’imprenditore Petr Molnar.

Foto © Ing.Mgr.Jozef Kotulič

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